Stefi di Grazia Nidasio

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Ve la ricordate? Le sue avventure e quelle della sorella Valentina hanno aiutato a diventare grande chi era bambino negli anni 70. Stefi è stata più di un fumetto

Il Corriere dei Piccoli lo acquistavo solo per quelle cinque preziosissime pagine piene di disegni e colori e storie deliziose che ogni settimana riempivano di allegria la mia infanzia. La Stefi è stata molto di più che un semplice fumetto: è stata un’amica, la sorella perfetta, la peste che così tanto mi somigliava dalla testa ai piedi.

 

Non l’avevo mai dimenticata, Stefi Morandini. Era rimasta impressa in modo chiaro nella mia mente, la Mafalda italiana, personaggio straordinario creato dalla mente e dalle mani della grande Grazia Nidasio. Così, quando qualche anno fa Rizzoli ha proposta una piccola antologia (piccola perché di Stefi non se ne ha mai abbastanza), non solo l’ho divorata io ma ho presentato la monella con la tordellina nera (il ciuffetto di capelli legato a pallina) anche alle mie figlie che, in un attimo, hanno perso la testa per lei.

 

Insieme a lei ritroverete la sua famiglia (madre, padre, Valentina, Cesare e il cagnolino) e gli amici di sempre, l’Ezio Maria, la Samanta Pontiroli e la Mariolina Cionfanelli. Ritroverete i ritmi della nostra bella infanzia, i palinsesti quotidiani scanditi da una vita oggi improponibile ma dolcissimi da ricordare. Le storie della Stefi sono il modo migliore per raccontare ai nostri figli come eravamo, come vestivamo, la nostra scuola, la maestra unica, la colonia estiva, il pranzo domenicale, il rapporto con i grandi.

 

Inutile starvi a dire che mentre le mie figlie guardavano incantate le splendide illustrazioni e ridevano divertite per le storie esilaranti raccontate in prima persona dalla Stefi nel suo diario a quadretti io tiravo su con il naso cercando di nascondere le lacrime e la commozione. Stefi è stata i miei pomeriggi al mare in attesa che passassero le due ore per poter fare il bagno, è stata l’attesa che a metà pomeriggio arrivasse l’ora di Bim Bum Bam, il rumore delle pentole che arrivava dalla cucina dove mia madre preparava per noi delizie, il suono della chiave che alle otto di sera riportava a casa il mio papà.

 

Grazia Nidasio ha creato per noi una compagna fedele, memoria per noi e per i nostri figli di un tempo in cui siamo stati bambini felici e pieni di meraviglia e incanto, pieni di speranza verso un futuro che ci avrebbe visti pieni di coraggio e senza paura.

 

Le cose non sono andate come sognavamo e questo non è il migliore dei mondi possibile, non è il luogo che eravamo certi avremmo abitato. Ma rileggere le stesse storie che abbiamo letto più di 30 anni fa, passeggiare tra i disegni di allora, è come attraversare una porta del tempo e ritrovare i bimbi che siamo stati.

 

I libri ci accarezzano.

 

Grazia Nidasio, Stefi, Rizzoli

 

Confidenze