L’amica single

Cuore
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Perché quando una donna è indipendente e senza una famiglia propria viene considerata una zitella fallita, da mettere a servizio dei parenti? A chi si sente così consiglio di rivedere il film "Viaggio sola".

Ho un’amica single che viene perseguitata con continue richieste di assistenza dalla famiglia. Visto che non si è sposata e non ha fatto figli, viene considerata al servizio dei figli degli altri, a disposizione del gruppo. Lei adora i suoi nipoti, ma se desse retta all’avidità dei parenti, non avrebbe un’ora libera. Quando dice un no, sono musi e vendette: la percepiscono come proprietà infruttuosa, e le mettono contro i bambini, «Eh già, la zia non vuole vedervi, ha altro da fare…»

Anche suo fratello è single, ma nessuno si azzarda a chiedergli niente, il suo tempo è sacro. Lui è un ragazzo libero, lei una povera zitella, che non essendosi sposata ha mancato la sua vita…e il peggio è che riescono a farla sentire in colpa. Un giorno le ho portato il Dvd di un film che si era perso, il bellissimo Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi, con Margherita Buy. È la storia di una donna di 50 anni che fa un lavoro avventuroso, da agente segreto: passa la vita negli hotel a cinque stelle, in mezzo a un lusso che non le appartiene, ma di cui fruisce con piacere: è ispettrice in incognito di  grandi alberghi. Però, se una donna è indipendente tutti si preoccupano, la trattano come un caso umano, la vogliono curare dalla libertà come da una malattia. La sorella, sposata malissimo, appesantita, ansiosa, abbrutita dal ménage, la guarda con compassione, si sente superiore, le fa la predica, vuole insegnarle a vivere. Lei! Schiava della famiglia,  con un marito che non la tocca da anni, e le figlie che la considerano un elettrodomestico, si permette di preoccuparsi per la sorella, che gira il mondo leggera come un passero…

La mia amica si è fatta delle belle risate, non solo:  dopo aver visto il film ha cominciato a trovare divertenti i suoi parenti. E non si è mai più sentita in colpa.

 

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