L’eccezione di Audur Ava Olafsdottir

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È la notte di capodanno, a Reykjavik, e Floki, dopo undici anni di matrimonio, confessa a Maria che andrà via. Con Floki Karl, suo collega di lavoro. “Ogni ordine dell'esistenza presuppone al suo interno la presenza del caos, del caso, del vuoto” ci dice la scrittrice islandese. Un libro dove incontrerete personaggi straordinari, anime vere.

Di una cosa dovete essere certi. E siatene felici. Grati. Non dimenticherete mai questo libro.

Lo dico sempre, io, che i libri vengono a cercarti. Non c’è eccezione che tenga. I grandi libri sono messaggeri, angeli. Sanno quando devono parlarti, sanno quando sei pronto tu, quando è pronto il tuo cuore.

Questo era sul mio comodino da un anno. Lo avevo comprato a Ravenna, giugno scorso, c’erano i Mondiali di calcio. Dopo un paio di pagine lo avevo chiuso, annoiata. Quando non è tempo non è tempo, inutile girarci intorno.

Poi qualche giorno fa è crollata. Un botto pazzesco. La torre di libri è venuta giù e, mentre raccoglievo e cercavo una sistemazione migliore per ogni libro in attesa, mi è caduto l’occhio su una frase di questo romanzo che, cadendo, si era aperto a metà:

“Ogni ordine dell’esistenza presuppone al suo interno la presenza del caos, del caso, del vuoto”.

Mi sono seduta per quello che credevo sarebbe stato un attimo sul letto e…non mi sono alzata più se non dopo tre ore. Splendide. Magiche.

È la notte di capodanno, a Reykjavik, e Floki, dopo undici anni di matrimonio, confessa a Maria che andrà via. Con Floki Karl, suo collega di lavoro, come lui esperto della teoria del caos.

Maria, piena di dolore, piena di amore per suo marito (“le creature portate all’amore reciproco tendono a riconoscersi in un attimo. L’uomo della mia vita lo avevo trovato così, senza nessun preavviso. Certezza a prima vista) resta da sola con i loro due gemellini di tre anni, a lungo desiderati.

Non voglio raccontarvi troppo. Voglio però dirvi che incontrerete personaggi straordinari, anime vere. Tante storie in una, proprio come nella vita. Voglio dirvi che imparerete a riconoscere come si fa a distinguere il buio del mattino dal buio della notte lì, nel Nord, dove per mesi il sole è solo una palla rossa che rotola all’orizzonte per pochi istanti.

Voglio promettervi che il ritmo narrativo dell’autrice vi farà impazzire dal piacere. E voglio regalarvi uno degli addii amorosi più bello, semplice, commovente, straziante che io abbia mai letto. Racconta lo strazio di chi lascia e non solo quello di chi viene lasciato. Descrive il travaglio di scelte che non creano mostri ma solo esseri umani.

“Mi avevi regalato delle rose, l’altro ieri”

“Sì, mercoledì ti ho regalato delle rose. Mi mancherà, questo, che non potrò più comperare fiori per te”

Sento che esita di nuovo.

“Tu resterai sempre la donna della mia vita”.

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Audur Ava Olafsdottir, L’eccezione, Einaudi

Confidenze