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L’ultima riga delle favole di Massimo Gramellini

Non leggete questo libro. Entrateci dentro. E vi ritroverete in un luogo dove piovono pezzi di anima. Non aprite l’ombrello, datemi retta. Bagnatevi. Fino al midollo.

Non ho mai amato le favole. Però capita che i libri che non ti conquistano, e le persone che non ti conquistano, capitino esattamente quando non devono. E cioè al momento giusto.

 

Questa è la storia di Tomàs, un uomo alla ricerca di se stesso, dei suoi incubi, della sua anima gemella.

 

Io però, care amiche e cari amici, vi inviterei a non leggere L’ultima riga delle favole. Interrogatatelo, proprio come si fa con un libro delle risposte. Aprite a caso e ascoltate.

 

l'ultima riga delle favole

Perdetevi cercandovi: “Ti innamori di una persona sbagliata perché ti conferma nell’idea negativa che hai di te. L’amore disperato sembra sempre il più passionale. Ma la persona giusta è soltanto quella che combacia con le tue energie interiori. Se l’incastro non è reciproco, non è lei la tua anima gemella. La persona giusta è un premio, non un regalo”.

 

Non abbiate paura dei tuoni: “In amore le persone chiedono sincerità, ma preferiscono vivere nella menzogna. Sono i sensi di colpa e i traumi strozzati che spingono una persona a non accettarsi. Ma chi non si accetta non si ama. E chi non si ama non può cambiare. Se vuoi fare un passo in avanti, devi perdere l’equilibrio per un attimo”.

 

Non abbiate paura della grandine: “Anche le rinunce possono essere ispirate dal coraggio. La vera scelta non è mai tra il fare una cosa e il non farla. Ma tra il farla o non farla per coraggio oppure per paura. La rovina non sta nell’errore che commetti, ma nella scusa con cui cerchi di nasconderlo”.

 

Non abbiate paura della verità: Quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un’illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita”.

 

Non leggete questo libro. Entrateci dentro. E vi ritroverete in un luogo dove piovono pezzi di anima.

 

Non aprite l’ombrello, datemi retta. Bagnatevi. Fino al midollo.

 

Rigeneratevi.

Sono parole che non ammaliano, queste.

Sono parole che sembrano far male.

Sono parole che fanno davvero tanto bene.

 
Confidenze