Ok alle corna, ma con moderatezza

Cuore
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Corna e tradimenti fanno parte della vita. Però a tutto c'è un limite

Arrivo da una famiglia un po’ bricconcella, perciò quando sento una donna affermare che metterebbe la mano sul fuoco a proposito della fedeltà del marito, sarei tentata di bloccarle quel povero arto destinato ad ardere con la stessa rapidità di un foglio di carta.

Aggiungo di più: la mia famiglia è talmente bricconcella che quando mi sono sposata io, accompagnandomi davanti al sindaco il babbut mi disse papale, papale: «Non pensare che non ci saranno mai intoppi (un modo garbato per definire le corna che mi sarei beccata da parte del mio imminente marito). Ma se vuoi vivere bene, non farne una tragedia».

Avevo in mano il bouquet che dopo qualche ora avrei lanciato alle amiche e mi domandavo il perché di quell’avvertimento. Ma non ci è voluto troppo tempo perché lo capissi: come pronosticato dal veggente genitore, a un certo punto i famosi intoppi sono arrivati.

E se per un po’ non ne ho davvero fatto una tragedia, quando sono diventati seriali li ho trovati abbastanza irritanti e un po’ più difficili da sopportare. Molto meglio salutarci cordialmente.

Non la pensa come me la nostra lettrice Jessica F. Infatti dichiara: Mio marito mi tradisce, ma resto con lui, che poi è il titolo della sua testimonianza, pubblicata su Confidenze in edicola adesso.

Nonostante sappia che il bellissimo, sportivissimo e brillantissimo consorte non si lascia scappare nessuna occasione (neanche fosse l’uomo più ladro della terra), Jessica F. ha minacciato di andarsene di casa. Alla fine però si è ben guardata dal fare le valigie e la sua unica azione forte è stata prendere la pillola per non rimanere incinta dell’irrefrenabile fedifrago.

Per carità, ognuno è libero delle proprie scelte. Però svegliarsi e addormentarsi giorno dopo giorno accanto a un farfallone impazzito (cioè a un’orribile falena) non è nel mio dna.

Alle corna, aveva ragione il babbut, molte donne danno un po’ troppa importanza. Ma se una scopazzata extraconiugale ogni tanto si può davvero definire un intoppo (quasi) irrilevante, condividere la vita con chi ha occhi solo per le altre è un disastro su tutti i fronti: autostima, progetti di vita, orgoglio e voglia di continuare a camminare tenendosi per mano (noi, per esempio, abbiamo deciso di camminare ancora insieme, ma a qualche passo di distanza).

Vero è che tenersi stretto un marito da spot pubblicitario come quello descritto da Jessica F. non è un’impresa da poco, soprattutto in un mondo in cui ormai le donne si propongono anche agli improponibili. Ma in fondo qual è l’alternativa migliore? Vivere infelici e cornute con una specie di superman, o felici e rispettate al fianco dell’ultimo degli sfigati?

Il dubbio è talmente amletico che non saprei cosa rispondere. Di certo non la terza opzione: cioè quella dello sfigato che si permette pure di farmela alle spalle.

Confidenze