Pazza d’amore per (tutti e due) i miei figli

Cuore
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Mi basta guardare i miei figli per sentire il cuore trasudare Amore Puro. Neanche fossi Cornelia, la mamma dei Gracchi

Se mi chiedete quali sono i miei cibi preferiti in assoluto, senza pensarci un secondo vi rispondo la Nutella e il latte condensato. Ma se insistete per farmi dire quale vince la gara, mi mettete in serio imbarazzo perché non saprei proprio sceglierne uno solo.

Lo stesso disagio lo proverei se qualcuno avesse l’ardire di domandarmi quale dei miei figli è il cocco di mamma. I due strufolini, infatti, stanno al mio cuore esattamente come Nutella e latte condensato stanno al mio palato. A pari merito.

Molte troveranno questa affermazione normale (se non addirittura banale), ma non la lettrice che su Confidenze in edicola adesso ha dichiarato: «Ho due figli: uno lo adoro, l’altro lo odio» (che poi è anche il titolo dell’articolo). E se le parole che ha usato nella testimonianza non lasciano dubbi sui suoi sentimenti, leggendo mi sono chiesta come una madre possa provare tanto astio per un bambino di 11 anni.

Anch’io, come la signora in questione, ho due maschi. Ma se quando è nato il primo e me l’hanno messo in braccio ho capito immediatamente cos’è l’Amore Puro, lo stesso mi è successo appena ho visto il secondo. E le cose non sono mai cambiate negli anni.

Certo, i miei ragazzi sono due persone diversissime tra loro e a seconda dei periodi vado d’accordo più con uno che con l’altro. Ma le affinità che ci uniscono e le incompatibilità che ci allontanano non hanno mai scatenato niente che possa neanche minimamente avvicinarsi all’odio, anzi. Si è sempre trattato di Amore Puro.

Dopodiché è ovvio che a giocare un ruolo importante nei rapporti è il carattere. E siccome è scientificamente provato che gli opposti si attraggono, ecco spiegato perché con il figlio più simile al papà sono tutte rose e fiori, mentre con quello che assomiglia a me è uno scontro continuo: semplicemente lui e io siamo destinati a darci addosso per una combinazione di dna.

Per fortuna, anche in questa situazione c’è un risvolto della medaglia: il  nostro lato affine. Quello, cioè, che dopo le tempeste ci permette di capire perfettamente comportamenti e stati d’animo dell’altro, visto che siamo vicendevolmente due libri aperti.

Detto questo, ammetto che a volte per me le tensioni sono faticose. E se credo che (purtroppo) lo siano anche per lui, a salvarlo c’è un impareggiabile senso dell’umorismo. L’ultimo Natale, per esempio, prima che aprissi il suo regalo mi ha chiesto di leggere a tutti il biglietto che recitava: “Quest’anno sono sicuro di avere azzeccato il regalo giusto per te”.  Curiosa come una scimmia ho scartocciato il pacchetto e ho trovato, bellamente incorniciata, una foto. Ovviamente di suo fratello, che (assolutamente solo) secondo lui è il mio cocco!

Confidenze