Ci sono segreti e segreti

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Se mi viene rivelato qualcosa di privatissimo, sono una tomba. Ma se riguarda me, lo spiffero a tutti quelli che mi chiedono ragguagli

Il numero in edicola adesso di Confidenze è tutto dedicato ai segreti, ma io preferisco concentrarmi solo su due articoli: In amore ci si dice sempre tutto? E Tacere o confidarsi? Ecco come regolarti. Parto prendendo spunto dal primo, che inizia con le avances di un amico.

Secondo l’Albie-pensiero, vanno assolutamente tenute nascoste. Di certo per non urtare la sensibilità del proprio compagno. Ma, soprattutto, per non rendersi ridicole con affermazioni patetiche. A raccontarsi super corteggiate, infatti, di solito sono quelle che non se le fila nessuno. Mentre chi davvero ha uno stuolo di ammiratori, è difficile che lo sbandieri ai quattro venti.

Secondo argomento: rivelare al fidanzato o al marito che è cornuto. Ecco un’altra clamorosa sciocchezza. Perché farlo, quando una garbata omertà difende lui da sofferenza e imbufalimento e la fedifraga da notti insonni tempestate da una sfilza di domande che partono dal timido «Lo conosco?», per arrivare al tragico «Ti è piaciuto di più con lui?»? No, dai, molto meglio tacere.

In campo amoroso, insomma, la mia idea è che bisogna sempre tenere la bocca cucita. E lo stesso vale per un segreto di altri. Per esempio, se qualcuno condivide con me qualcosa di assolutamente riservato, può star sicuro che non lo dirò mai a nessuno, neanche sotto tortura. Perché incredibilmente riesco a essere una tomba, nonostante la totale assenza di discrezione sui fatti miei mi renda poco credile.

Lo può testimoniare un’amica del liceo che frequento ancora oggi, raccontandovi che un giorno di tanti anni fa mi ha telefonato per annunciarmi la sua gravidanza che voleva tenere nascosta per un po’. Immagino che me l’avesse rivelata soltanto perché era talmente felice che non poteva trattenersi. Ma appena messa giù la cornetta, credo fosse già amaramente pentita dell’incauta mossa.

Invece, del suo segreto non ho mai fatto parola con nessuno. Al punto che quando il pancione era ormai più che evidente, io fingevo si trattasse di un complicato problema di gonfiore addominale e, se con noi c’era altra gente con noi, non ne parlavo perché sono argomenti che imbarazzano.

Tanta tenace omertà si dissolve, però, quando fatti e misfatti riguardano me. In quel caso sono un fiume in piena, pronta a raccontare a cani e porci dettagli privatissimi della mia esistenza. Con una certa soddisfazione.

Convinta che nella vita di tutti ci siano cose di cui andare fieri e altre di cui vergognarsi, non vedo perché tenerle nascoste. Chi mi conosce, ha già un’opinione su di me. E chi mi incontra per la prima volta, non avrà sorprese la seconda: saprà esattamente chi ha di fronte.

Ma attenzione: non vi sto dicendo quelle cazzate del tipo «Sono una che dice sempre quello che pensa», che reputo una balla dello stesso tenore dello sfigatissimo «Tutti mi corteggiano». No: svelo quel che mi passa nella testolina solo in alcuni casi, cercando il più possibile di valutare bene e prevedere eventuali conseguenze. Ma se qualche fatterello oscuro che mi riguarda vi incuriosisce, basta che chiediate. E vi sarà detto, con minuzia di dettagli.

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