Dio, che caldo!

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La colonnina sale e l'allarme mediatico anche. Ma per proteggersi dal caldo non serve agitarsi, gli unici rimedi validi sono quelli delle nonne

È l’estate più calda da 800 anni a questa parte, 40, anche 46 gradi, appena apri la tv o la radio o il computer da ogni parte sale questo coro di allarme.

Sì, è vero, fa molto caldo,  il pianeta è surriscaldato, è come lo abbiamo ridotto noi e continuiamo a ridurlo, quell’irresponsabile di Trump arriva a negare il disastro ambientale, e dice che va bene, continuiamo così. Ciò detto, tutto questo allarme mediatico non aiuta, anzi affatica più del caldo stesso, e una volta che hai sentito le notizie, già sei morto di calore per suggestione.

È come se volessero tenerci nella paura, in costante fibrillazione, a che serve tutto questo battage, che somiglia a una campagna  pubblicitaria, e che aumenta la prostrazione?

Cosa vogliono da noi? Venderci gli apparecchi per l’aria condizionata, che a loro volta aggravano il surriscaldamento della Terra in maniera esponenziale?

Perché invece di terrorizzarci non ci danno qualche indicazione sui metodi per stare più freschi? E che fanno i governanti per riparare il nostro sistema idrico, di per sé ricco, ma per incuria ridotto un colabrodo?  Mi è venuta in soccorso una zia siciliana, la quale, sapendo che non sopportiamo l’aria condizionata nemmeno bassa (l’anno scorso, in treno, ho preso la polmonite, perché la mettono a delle temperature polari, e il personale si stringe nelle spalle, dicendo che “non può” abbassarla, non si capisce per quale decreto divino), ci ha insegnato qualche trucco di antica tradizione, che funziona a meraviglia: serrare le finestre entro le 9 di mattina, prima che il sole scotti, e aprire i ventilatori. Il risultato è ottimo: viene quel freschino da chiesa, o da museo, e posso garantire che tutto diventa sopportabile, specie se ogni tanto si ha la possibilità di fare una bella doccia fredda, che rinfranca. Ho trovato questa zia di 88 anni molto più sveglia e utile dei notiziari che, per fare sensazione, adesso si sono inventati pure quell’altra espressione, “temperatura percepita”, e quindi aggiungono con voluttà che ai 40 gradi reali se ne aggiungono 10 di percepimento…perciò i gradi sarebbero 50!

Io credo che riuscire a salvarsi un po’ dal frastuono delle notizie, gioverebbe alla salute. Preferisco ascoltare la zia, una dea delle piccole cose, che non deve freneticamente spacciare notizie diffondendo il panico, ma dare, umilmente, una mano.

Confidenze