Due cuori in viaggio

Mondo
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Dall'ultimo numero di Confidenze la storia vera di Claudia Ferrari, 38 anni, che con il fidanzato Mattia sta facendo il giro del mondo. Dopo aver sconfitto il cancro

Io e Mattia siamo in giro per il mondo da quattro mesi. Abbiamo deciso di partire dopo che sono guarita dal cancro. E vogliamo trasmettere a noi e agli altri un messaggio forte di speranza

 

Storia vera di Claudia Ferrari

Raccolta da Valeria Camagni

 

Da piccola odiavo viaggiare, mia mamma racconta che quando eravamo in ferie, volevo sempre tornare a casa. La cosa divertente è che ora sono sempre lontana! E lei si stupisce di come sia possibile.

Prima di incontrare Mattia non avevo mai avuto compagni che amassero i viaggi e quindi mi accontentavo.

Ci siamo messi insieme nel 2010 e subito c’è stato il battesimo del nostro primo grande viaggio a Zanzibar, da lì è nata la curiosità di scoprire il mondo e di fotografarlo per portarne un pezzetto a casa con noi.

Da quel giorno ogni occasione è stata buona per partire, lavoro permettendo, io e Mattia non ci siamo più fermati.

Ho 38 anni e sono nata ad Alessandria, una piccola cittadina di provincia, grigia e senza grandi bellezze. La mia vita è scivolata via  senza grandi scossoni fino a 35 anni: le scuole  fuori città, la vita da pendolare, gli studi artistici, poi mi sono iscritta allo Ied di Torino con indirizzo fashion and textile design.

Ho avuto la fortuna di iniziare subito a lavorare come stilista fino al 2017: il mio annus horribilis, quando ho scoperto di avere il cancro.

Ritrovarsi con un tumore a 35 anni è come essere investiti da un tir durante una giornata di sole.

Io mi controllavo da quando ero giovanissima, avendo diversi casi di malattie oncologiche in famiglia, la paura era forte. Ogni anno andavo a fare gli esami specifici da un ginecologo e da un ecografista specializzato. E pensare che quella volta il ginecologo, dopo avermi fatto l’ecografia, mi aveva detto: «Ci vediamo tra un anno».

Invece il giorno dopo mi chiamò  l’altro specialista da cui ero andata, per dirmi che c’era qualcosa che non andava.

Ho fatto l’ago aspirato e il giorno del mio trentacinquesimo compleanno, il 10 aprile 2017, ho scoperto di essere malata di tumore.

È stata una dura battaglia, ma ho cercato di essere positiva, per quanto possibile e soprattutto mi sono ripromessa che avrei imparato qualcosa da questa tragedia.

Ho sempre pensato di avere tempo, ho sempre rimandato la mia felicità, mettendo il lavoro prima della mia salute. Ora ho capito che la vita è una sola, può finire in un attimo e sta a noi decidere come viverla. Cambiare è possibile.

Da quel giorno ho subìto tre interventi: uno per asportare il tumore, più due preventivi e ho fatto sei mesi di chemioterapia.

Naturalmente dopo la malattia, un po’ per problemi aziendali, un po’ per ragioni personali, ho chiuso il mio rapporto di lavoro e al momento sto facendo formazione. Mi piacerebbe lavorare nell’ambito del digitale, come social media manager o copywriter. Nel cassetto c’è anche il sogno di un libro da scrivere, chissà il futuro cos’ha in serbo per me.

Oggi sono una persona completamente diversa, non so se migliore, ma sicuramente mi voglio più bene. Cerco nel mio piccolo di fare la mia parte e di portare sul web un messaggio di speranza. Quando mi sono ammalata era quello che cercavo, la speranza di poter essere ancora felice, di poter riprendere a vivere e a viaggiare.

Purtroppo quando ci si trova di fronte un’incognita come la malattia, le certezze si perdono ma bisogna lottare, crederci e cercare di essere positivi. Essere positivi non significa non avere giorni bui, quelli è giusto averli, bisogna concederseli, poi però ci si rialza, si sorride e si va avanti.

La vita è troppo bella, non si può mollare!

Per questo ho deciso di ripartire e di riprendere a viaggiare. Oggi siamo in viaggio nel Sud est asiatico da un mese e mezzo, ci siamo presi una pausa di quattro mesi per vedere il mondo godendoci questo periodo di pausa.

Per noi viaggiare non è solo mettere delle bandierine su un mappamondo, ci piace prenderci il tempo, vivere i luoghi, cosa che purtroppo con 15 giorni di ferie è sempre difficile fare. Questo itinerario ci sta dando invece la possibilità di approfondire e di vivere i posti che visitiamo e anche noi stessi, il nostro rapporto.

 

Spesso le persone che sento mi chiedono se è difficile stare insieme 24 ore su 24, sempre e solo noi due.

Io sorrido, il nostro rapporto ha vissuto uragani ben peggiori, per noi stare tanto tempo insieme è una fortuna.

Mattia è stato al mio fianco nei momenti peggiori della mia vita, mi ha tenuto la mano senza mai lasciarla. Ha superato insieme a me limiti che non pensava di riuscire neanche ad affrontare e non in ultimo abbiamo dovuto gestire anche la paura di perderci. Invece oggi siamo qui, sicuramente più forti e più uniti di prima.

Il nostro progetto era di stare via un anno, ma io sono ancora sotto controllo serrato. Siamo partiti senza grandi aspettative, qualsiasi cosa accada sarà un’esperienza che non dimenticheremo.

Ci piacerebbe cambiare la nostra vita, dedicare più tempo a fare ciò che ci piace viaggiare, scrivere, fare foto. Non sappiamo cosa incontreremo lungo la strada.

A fine 2018 siamo partiti con il progetto del nostro blog www.2cuoriinviaggio.it. Sul nostro sito e sui nostri canali parliamo dei nostri viaggi, delle nostre passioni e di quello che ci è successo e di come siamo cambiati. Il mio sogno è quello di poter lavorare grazie alle nostre passioni e poter fare i nomadi digitali. Fermandoci quando ne sentiamo la necessità e viaggiando il più possibile. Cerchiamo di muoverci in questa direzione, ma le incognite sono tante. Attualmente ci siamo perdutamente innamorati di Bali, quest’isola per noi ha un richiamo irresistibile. Penso che ci piacerebbe restare qui, almeno per un po’. La natura è davvero incredibile e le persone sono così solari e sempre pronte ad aiutarti.

La cosa che più mi ha colpito dei Paesi che stiamo visitando sono proprio i sorrisi.

Qui la gente ti sorride, sempre, è una cosa normale.

Noi invece siamo talmente abituati a camminare velocemente con le teste chine, persi nei nostri pensieri, che non ci accorgiamo più del bello che abbiamo intorno. Non mi ricordo l’ultima volta che qualcuno nella mia città mi ha ricambiato un sorriso.

Poi sicuramente mi ha colpito la spiritualità, che non è l’obbligo di andare a messa, ma qualcosa di fortemente sentito, che si percepisce nell’aria, nell’atmosfera quotidiana.

Purtroppo l’emergenza coronavirus ha un po’ cambiato le cose.

Quando è arrivata la notizia eravamo a Chiang Mai e da un giorno all’altro tutti hanno iniziato a indossare le mascherine. Nei negozi erano terminate, c’era l’assalto alle farmacie. Ammetto di avere avuto molta paura. Da quando ho avuto il cancro la malattia mi terrorizza, quindi sono subito andata in paranoia.

Tuttavia visto che avevamo già prenotato il nostro trasferimento aereo in Vietnam, abbiamo deciso di provare a spostarci lo stesso, per vedere come andavano le cose.

Arrivati ad Hanoi, la capitale del Vietnam, faceva freddissimo e la situazione non era migliore. Anche qui niente mascherine nei negozi.

I rapporti con le persone ovviamente erano diventati schivi, ci guardavamo tutti intorno con sospetto, a ogni colpo di tosse o starnuto si sobbalzava e andare in giro protetti con le mascherine era davvero sfinente. Dopo qualche giorno di ripensamenti e dopo aver fatto un po’ di ricerche sul web abbiamo deciso di comprare un volo per Bali e di spostarci.

Il volo è stato abbastanza teso, tutti indossavano le mascherine, dai membri dell’equipaggio ai viaggiatori, sono state le cinque ore di viaggio più lunghe della nostra vita.

Qui a Bali al momento non ci sono stati casi, è bassa stagione, quindi c’è poca gente. Il clima è molto sereno e finalmente abbiamo ricominciato a girare senza paura.

A fine mese scadrà il nostro visto, non abbiamo ancora deciso cosa fare, il progetto era quello di vedere una fetta di mondo più grande possibile. In parte ci siamo riusciti, però in questi anni abbiamo anche imparato che nella vita puoi fare mille programmi, ma poi lei te li stravolge. E allora per adesso siamo a Bali, non abbiamo escluso l’idea di fermarci qui, ma non siamo ancora in grado di scegliere. Chissà.

Lo scoprirete con noi?

Vi aspettiamo sul nostro blog. ●

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