Estate 2020: agosto non ti conosco

Mondo
Ascolta la storia

Quest'anno weekend e vacanze d'agosto si annunciano assolutamente particolari. E più che mai rispetto al passato, io non vedo l'ora che arrivi settembre

Aria d’estate è il titolo dell’editoriale che trovate su Confidenze in edicola adesso. Aria di strana, stranissima estate è la mia considerazione.

Premetto che, a differenza della maggior parte della gente, non amo affatto questa stagione. E se per me l’anno dovrebbe avere sempre tre giugni, senza l’ombra (o l’afa?) di luglio e agosto, nell’assurdo 2020 più che mai aspetto il magico arrivo di settembre.

E pazienza se il prossimo non sarà dei più sereni: in ogni caso metterà fine al lungo ed estenuante periodo di queste vacanze flagellate dai “rimasugli” di Covid e dalle mascherine.

In giro ne vedete sempre meno? In effetti, anch’io. Ma solo quando lascio Milano, ormai considerata la città degli untori. Qui, i visi continuano a rimanere coperti nonostante le temperature da inceneritore. Eppure, è sufficiente raggiungere una spiaggia perché di bavagliette non vi sia più traccia.

Eeccoci, quindi, alle considerazioni sull’estate più bisesta di cui si abbia ricordo.

Il fatto strano è che ognuno di noi tenta di viverla (quasi) come se nulla fosse stato. Ma lo sforzo non basta a toglierle i suoi aspetti inquietanti, che si palesano fin dal momento della partenza. Puntualmente interrotta da interminabili code in autostrada.

Da quando è finito il lockdown a oggi ne ho percorse tre diverse. Ma tutte indistintamente costellate di lavori che obbligano a viaggiare (anzi, a stare fermi immobili come in un parcheggio-serpente) su un’unica corsia. E di scampo non ce n’è per nessuno. Nemmeno per i motociclisti, che in galleria rischiano di asfissiare o di essere tamponati (delle due alternative non so quale sia la peggiore).

Arrivati a destinazione in tempi che permetterebbero di raggiungere New York, le cose non migliorano e la confusione regna sempre più sovrana. Perché se prenoti un posto in spiaggia ti dicono che non c’è. Ma se ti organizzi e riesci ad accaparreratelo, ti ritrovi su una battigia gremita di gente e ti domandi per quale strano motivo il giorno prima avessero rimbalzato proprio te.

Senza una risposta (perché non esiste), non vedi l’ora di tuffarti in mare. Ma anche su questo fronte non sai se è il caso di farla troppo facile. Secondo alcuni virologi, infatti, in acqua potresti contagiarti. Mentre altri sostengono che i colleghi hanno sparato una cazzata clamorosa. A chi dare ragione?

Ovviamente agli esperti più permissivi, altrimenti che senso avrebbe essere lì davanti alle onde che s’infrangono invitanti e ti chiamano come fossero sirene? Quindi ti butti, ma non lo fai a cuor leggero. E se qualcuno osa avvicinarti per le classiche quattro chiacchiere in ammollo, scappi come via se avessi visto una medusa.

Finalmente, a un certo punto si annuncia il tramonto con la sua bella luce, la canicola che si placa e l’aperitivo in vista. Così, mentre il bagnino con la mascherina (l’unico poveretto che non può mai toglierla) disinfetta le sdraio, tu cominci a riappacificarti con la decisione di esserti concessa la doverosa vacanza estiva.

Che prosegue con la cena al ristorante, tanto è all’aperto. E anche qui, inizia l’ennesima bufferia. Cioè, arrivi a viso scoperto. Lo copri per raggiungere il tavolo. Lo scopri appena ti siedi. E rimani con il faccione nudo di fronte a un cameriere imbavagliato che ti urla il menù attraverso il tessuto.

In tutto questo, devi augurarti di non dover andare alla toilette. Perché per riuscire a guadagnarla dovrai sorbettarti una coda stile autostrada, da affrontare ovviamente mascherata (e se li porti, pure immersa nella nebbia creata dagli occhiali da vista appannati).

Detto ciò, mi domando: possiamo considerarci fuori dall’emergenza sanitaria oppure no? Il tourbillon di atteggiamenti nei confronti del virus non chiarisce la situazione. Tant’è che anch’io mi comporterò in modo ondivago: il mio agosto 2020 sarà senza vacanze (troppo rischiose), ma con i weekend (mica si può rinunciare a tutto). In attesa di sapere a settembre cosa diavolo succederà

Nel frattempo, auguro buona estate a voi. E, naturalmente, ai vostri congiunti (figure allegoriche alle quali andrebbe dedicato un lunghissimo capitolo).

Confidenze