Lady Hamilton (parte seconda)

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Ascesa e caduta di una grande cortigiana che fu amante del re, Ferdinando IV di Borbone, e dell'ammiraglio Nelson

Emma Lyon, ora Lady Hamilton, affascinante e senza scrupoli, è a Napoli dove, complice lord Hamilton, suo marito, è diventata l’amante della regina Carolina, e attraverso di lei influenza re Ferdinando IV di Borbone. Emma è anche l’amante di Nelson, l’ammiraglio invincibile, l’eroe di Abukir, dove ha distrutto le navi di Napoleone. E che ora ha giurato di distruggere i patrioti napoletani, i generosi giovani che stanno cercando di rovesciare Ferdinando, il re scellerato. Con il loro coraggio e con l’aiuto dei francesi ci riescono, e proclamano la Repubblica Napoletana, mentre il re, la regina, Lord e Lady Hamilton fuggono da Napoli sulla nave di Nelson.

Ma appena i patrioti verranno traditi e battuti, ecco i fuggiaschi tornare a Napoli, molto più feroci di prima, con una lady Hamilton implacabile. La rappresaglia dei monarchi sarà sanguinosa e tremenda. Lady Hamilton e la regina Carolina pretendono che siano messi a morte tutti i ribelli. Da cortigiana, Lady Hamilton si trasforma nella dea della vendetta, e usa ogni mezzo purché i patrioti finiscano tutti sul patibolo.

Intanto Nelson le offre la testa del più valoroso, e impicca vigliaccamente l’ammiraglio Caracciolo, violando i patti, da infame, dopo avergli promesso salva la vita. Le più belle intelligenze del tempo verranno giustiziate: Mario Pagano, Eleonora Fonseca Pimentel, Domenico Cirillo.

Lady Hamilton è al colmo del suo potere. Orgogliosa cammina fra i morti, si pavoneggia del triste potere di Nelson, e della repressione di Ferdinando. Poi Nelson la porta a vivere a Londra, e l’antica prostituta ha l’immensa soddisfazione  di vedere ai suoi piedi i nobili e le autorità, che si inchinano al prestigio di Nelson. Prende anche lì le sue vendette. Meno cruente che a Napoli, ma  rovinose per chi ne è vittima.

Ed ecco, Nelson riprende la lotta contro Napoleone, e muore in battaglia. Intanto Lord Hamilton è morto senza lasciarle un soldo. Emma cade in miseria e nessuno la aiuta, ha seminato troppo odio. Finisce in prigione per debiti, ma appena esce minaccia di pubblicare il diario di Nelson, che rivela i vizi segreti dell’alta società inglese, e della corte. Il ricatto le frutta una misera pensione. Muore alcolizzata a 35 anni, senza sentimenti, com’era sempre vissuta, maledetta dalle sue vittime. Restano i suoi ritratti per mano dei grandi pittori inglesi e francesi. Era bellissima.

 

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