Anche il cane è traditore

Natura
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Il cane è il simbolo della fedeltà. Ma chi l'ha detto, leggete cosa è successo a me, e vi ricrederete

All’ingresso di casa mia ho messo un cartello: Cosa ne sai dell’amore, finché non hai  guardato negli occhi il cane che ami?

 Mentre porto il mio al parco, ci facciamo confidenze con gli altri umani. Una vecchia signora lasciata dal marito per una bellezza trentenne, mi ha detto del suo cocker: «Con lui sono al riparo da ogni delusione. È l’unico maschio che non badi alla ricrescita. Finalmente posso fidarmi di qualcuno. Il cane è il simbolo della fedeltà». Illusa! Ma chi l’ha detto?

Anche i cani sanno deludere.

La Bionda era una trovatella. Dormiva su una cesta ai piedi del mio letto. Un giorno viene a lavorare in casa una bella moldava di nome Alja. Appena arrivata, cerca di conquistare la Bionda con carezze e grattini. Non mi ingelosisco: altri avevano cercato di sedurla, ma per lei esistevo io sola. Quella sera, verso mezzanotte, aspetta aspetta, la Bionda era sparita. La cerco, e capisco che era andata da Alja.

Furibonda, immagino la scena: quella l’ha attirata, l’ha portata dentro con la forza e l’ha chiusa in camera, perché mai la Bionda avrebbe rinunciato alla sua cuccia…e a me. Ah, ma domani mi sente. Notte in bianco, aspettando che faccia giorno, per affrontare la ladra. Appena la vedo le dico: «Sia chiaro, Alja: la Bionda è MIA moglie, non la sua. La prego non si azzardi mai più a chiuderla nella sua stanza». Lei si stupisce: «Guardi che è stata lei a grattarmi alla porta, io non ci pensavo nemmeno». Io, con sdegno: «Questa poi! Che faccia tosta! Ho visto, sa’, come l’ha insidiata dal primo istante! Sappia, che questo cane vive per me! A lei, nemmeno la vede».

Bene. L’avevo messa a posto, e mi sentivo tranquilla. Ma quella sera, all’ora di dormire, la cagna sparisce un’altra volta. Ancora? Che sfacciata, questa Alja! Adesso mi sente. A passi di lupo percorro il corridoio… e sorprendo la Bionda davanti alla porta della mia rivale, che raspa, e mugola, supplicando che le apra… Allora era vero. Era LEI che ci voleva dormire insieme. Lei che le stava dedicando una serenata. Busso, con aria da Otello sconfitto, e dico tragicamente: «È sua. Se la prenda».

Finché rimase Alja, la Bionda non mi rivolse più alcuna attenzione. Quando l’altra se ne andò, poco a poco si riavvicinò a me. Per forza, ora non aveva che me – ma come seconda scelta. Io non mi fido più manco dei cani.

 

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