I cereali da colazione sono più sani dei biscotti?

Natura
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Si fa presto a dire “cereali da colazione”: a fianco di prodotti sanissimi ce ne sono altri che non lo sono affatto. Eppure tutti vengono percepiti come salutari. Impariamo a non farci abbindolare.

“Combatto” quotidianamente con i miei pazienti per cercare di migliorare la loro prima colazione, un pasto che, da un lato, riveste davvero un ruolo importante nella giornata e, dall’altro, è frequentemente di pessima qualità, perlomeno in Italia.

La colazione di tanti nostri connazionali è infatti composta da latte e biscotti, tè e fette biscottate, cappuccio e brioche: alimenti di solito troppo carichi di zucchero, amido, grassi non sempre di eccelsa qualità e a volte per giunta eccessivamente lavorati. Agli zuccheri della parte solida della colazione si aggiungono poi quelli addizionati al momento alle bevande, cosicché anche caffè e tè si trasformano da sostanze perfettamente sane a insalubri.

Mi capita spesso, quindi, e non solo a chi soffre di intolleranze alimentari, di suggerire di fare il primo pasto della giornata con i cosiddetti “cereali da colazione” (a fianco naturalmente di altri alimenti imprescindibili, come la frutta fresca e una fonte proteica). Sotto questa dizione ricadono i fiocchi, i cereali soffiati, il muesli, gli estrusi e tutta un’ulteriore serie di prodotti solo parzialmente simili.

È proprio questo il punto: ormai nell’immaginario collettivo i cereali da colazione vengono percepiti come particolarmente sani, quando non anche ideali per mantenere e addirittura recuperare la linea, magari perché propagandati da pubblicità con immagini bucoliche e famiglie sorridenti. In realtà, essendo il panorama dei cereali da colazione estremamente variegato, troviamo prodotti del tutto sani a fianco di altri che ricadono pienamente nel novero dei cibi-spazzatura.

 

I cereali croccanti o crunchy, ad esempio, hanno spesso un elenco ingredienti lungo da qui fin là, dove compaiono zucchero (rigorosamente ai primi posti e, siccome gli ingredienti in etichetta sono indicati in ordine decrescente di quantità, fate voi le vostre deduzioni…), oli vegetali pieni di omega 6 che nella nostra dieta sono largamente sovrabbondanti e quindi nocivi, sale, farine raffinate, emulsionanti vari e additivi della più disparata natura. E anche quando siano da agricoltura biologica non offrono pertanto garanzia di salubrità.

 

Persino dai cereali definiti light c’è a volte da diffidare: il posto dei grassi è di norma preso da eccessive quantità di zucchero, un ingrediente che, proprio per evitare che compaia all’inizio dell’etichetta e il consumatore se ne accorga, viene chiamato con tutti i suoi possibili sinonimi o comunque affiancato da sostanze equivalenti (glucosio, fruttosio, destrosio, sciroppo di mais, malto, miele e quant’altro). Così il contenuto di zucchero totale risulta furbescamente “frazionato” in quantitativi inferiori e in grado di impensierire meno l’acquirente. Ma se non è zuppa…

 

Insomma, per fare un regalo alla propria salute non basta sostituire i cereali da colazione ai biscotti (alcuni dei quali, tra l’altro, sono perfettamente salubri): i cereali devono essere molto semplici, integrali al 100% e senza aggiunte indesiderate.

Impariamo allora a leggere sempre l’etichetta, assicurandoci di portare a casa i cereali da colazione con l’elenco ingredienti più corto possibile. Se girando una confezione di fiocchi di avena, trovate un unico ingrediente, appunto l’avena, compratela pure, mentre se vi imbattete in una sfilza di termini, molti dei quali non avete nemmeno idea di cosa significhino, lasciate pure mangiare i cereali da colazione a chi li produce.

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