Mai più senza la maglietta a righe

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Senza tempo e resistentissima, la maglietta a righe da marinaio è magnifica. Infatti da sempre è la reginetta del mio look navy

Per alcune la moda è una passione. Per altre una frivolezza. Per me, invece, è un fondamentale per sentirmi sempre a mio agio senza troppe complicazioni. Non a caso, tutto quello che entra nel mio armadio è lavabile in lavatrice (penso di non aver mai messo piede in una tintoria) e non richiede ore per lo stiro (spesso il mio look della giornata è ispirato da quello che c’è steso ad asciugare).

Se a questo aggiungete che detesto seguire i trend e rinnovare il guardaroba stagione dopo stagione, capirete che da anni (dai tempi del liceo per essere precisa) vesto allo stesso modo: con capi eterni, di cui mi libero solo ed esclusivamente quando sono così lisi da risultare trasparenti (nel momento dell’addio verso anche qualche lacrimuccia, perché è come separarmi da fedeli compagni di avventure).

Morale, il mio stile (non particolarmente elegante né femminile, lo ammetto) è fatto di jeans, magliette, golfini a girocollo e di tutto quello che di più semplice vi viene in mente, rigorosamente privi di decori, applicazioni e dettagli di troppo. E se lo stesso vale per colori e fantasie (difficilmente vistosi o soggetti alle tendenze), faccio un’eccezione per le righe, purché in versione navy (le trovate nel servizio di moda Donne in marina su Confidenze di questa settimana).

Ecco, le marinières, cioè le T-shirt dei marinari bretoni che quel genio di Coco Chanel ha introdotto anche nel guardaroba femminile, sono tra i capi che preferisco. Intanto, perché hanno tutte le caratteristiche di cui parlavo sopra. E poi, perché sono assolutamente trasversali (io le porto di giorno e di sera, in inverno sotto il pullover e d’estate in bella vista) e resistentissime. Infatti, ne ho qualcuna di almeno 30 anni che non è neppure sbiadita. Ma ce ne sono due nei miei cassetti, a cui sono particolarmente affezionata. Le avevo prese per i miei bambini quando avevano circa 8 e 7 anni (come spesso si fa con i fratelli, li vestivo uguali, poverini). Li ho obbligati a metterle finché sono diventate talmente strette da fermargli il sangue. E poi, con una certa soddisfazione, me ne sono appropriata. E sapete dove sono adesso? Una ce l’ho addosso proprio oggi. Mentre l’altra è stesa ad asciugare, in attesa del suo turno (che probabilmente arriverà domani).

Confidenze