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L'italia dalle culle vuote: faresti un figlio ora?

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È impietosa la fotografia dell’Italia diffusa dall’ Istat: il 2019 è stato l’anno che ha registrato il minor numero di nascite e che ha segnato il più basso ricambio generazionale degli ultimi 100 anni. Su una popolazione ormai ristrettasi a 60 milioni e 317mia (di cui 5,4 milioni sono stranieri) i nuovi nati sono 435.000 contro 647.000 decessi. In sostanza ogni 100 persone che muoiono ne nascono solo 67. Resta costante la media dei figli procapite, 1,29, ma aumenta sempre più l’età a cui le donne fanno il primo figlio: 32 anni, con il risultato che il nostro è un Paese dove leultraquarantenni fanno più figli delle giovani sotto i 20 anni.

Sul tema della denatalità è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definendolo “Un problema che riguarda l’esistenza del nostro Paese e che ha come conseguenza l’abbassamento del numero di famiglie, che sono invece il tessuto connettivo dell’italia». Per questo va assunta ogni iniziativa per contrastare questo fenomeno” ha concluso il Presidente.

Davanti a un Paese che si sta letteralmente svuotando, sia per l’emigrazione verso l’estero sia per le culle vuote, che cosa pesa così tanto sulle nuove generazioni di trentenni da indurle a rinunciare a mettere al mondo un figlio? L’incertezza lavorativa, la crisi economica e soprattutto l’assenza di aiuti sociali e di stato, capaci di infondere quella fiducia necessaria a non sentirsi abbandonati al solo welfare familiare di nonni e zie, sono le motivazioni più ricorrenti. Ma non le uniche, per questo abbiamo pensato di chiedervi nel nostro sondaggio una riflessione: ti sentiresti di fare un figlio ora?

 

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