Serena Brancale: «Per fortuna, il successo è arrivato a 36 anni»

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Vive immersa nella musica da sempre, ma solo di recente la cantante barese ha conquistato il grande pubblico. Felice e un po’ travolta da questo tsunami, ora è impegnata nel nuovo show Like a Star e fa altri progetti (anche come zia)

La sua Anema e core è diventata una hit virale e ora Serena Brancale si gode il meritato successo. Dal 14 maggio è in tivù, in veste di giudice del nuovo show di Amadeus, Like a Star, in onda sul Nove (prodotto da Banijay). Con lei in giuria, per otto puntate, Elio e Rosa Chemical.

Dopo il Festival di Sanremo sei entrata in un momento magico. Anema e core ti ha cambiato la vita?

«Sì, mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere da tutti. È bellissimo, anche se non ero pronta a questo ciclone, ora mi sto abituando. Io nasco cantante jazz, un mondo diverso. A 25 anni avevo pudore perfino a mostrare la schiena nuda sul palco! Per Sanremo volevo un’immagine nuova e ho scelto questo taglio corto e biondo. Che però forse mi sta già stufando».

Ti piace il ruolo di giudice a Like a Star?

«La verità? È un sogno! So di poter dire la mia, ho studiato violino, sono diplomata in Canto jazz al Conservatorio e ho insegnato per anni in una scuola di musica. E poi la compagnia è ottima: Elio è un genio e ci eravamo già incrociati, mentre non conoscevo Rosa Chemical, che è simpatico e pungente. Siamo diventati amici. Io sono quella brava, la “zia”, parlo di timbrica e intonazione ma il giudizio lo do in base a quanto mi ha emozionato la performance».

Con Amadeus vi conoscevate?

«No, è un grandissimo onore per me lavorare con lui. Per anni, vedendolo a Sanremo, pensavo “Chissà se mai lo conoscerò”».

Il talent prevede che ogni concorrente si trasformi nel suo idolo musicale. Tu chi sceglieresti?

«Sarei molto indecisa fra Pino Daniele e Alicia Keys, adoro entrambi. Infatti per la “serata cover” del Festival, avevo scelto If I ain’t got you, di Alicia che ho cantato con Alessandra Amoroso».

Vi vedremo di nuovo insieme? È vero che lancerete un tormentone estivo?

«Tra noi è nata un‘amicizia e posso solo dire che accadrà qualcosa di molto bello. Poi io e lei andremo al mare insieme e, visto che lei è incinta, le spalmerò la crema sul pancione, farò la zia. Del resto, adoro questo ruolo e i figli di mia sorella Nicole: Giorgio (dieci anni) è dolcissimo, mentre Adriana (sette) è testarda, dice sempre no».

La passione per la musica nasce nella tua famiglia?

«Sì, mamma aveva una scuola di musical, io ero la sua cocca. Mia sorella era più grande e mio fratello Lele sarebbe nato molti anni dopo. Oggi ne ha 22, è bellissimo e fa il personal trainer. Io passavo i pomeriggi tra gli allievi e, come diceva mamma, ero una spugna. Cantavo, ballavo e recitavo con loro. In più a casa avevamo tre pianoforti. Mia sorella suonava, io ascoltavo. Oggi lei insegna al Conservatorio. Da bambina avevo una voce bassa, il mio sogno era fare l’attrice, non la cantante, infatti a 13 anni mi hanno scritturata per un film. Poi a 18 ho capito che volevo cantare».

Tua sorella è la tua prima fan?

«Nicole mi ama e ha vissuto tutto con me. Ma in realtà io non pensavo a diventare famosa, ero soddisfatta dei miei concerti e se c’erano 100 persone paganti ero felice. Forse è meglio così, non so se dieci anni fa sarei stata in grado di gestire tutto. Il successo può essere devastante, ma ora ho 36 anni e lo vivo da adulta».

A Sanremo hai voluto tua sorella per dirigere l’orchestra. È stato importante?

«Tutto nasce nel 2020, mamma doveva andare in ospedale per un intervento. È andato male, forse se lo sentiva. Il giorno prima aveva mandato un messaggio a Carlo Avarello, il mio manager, diceva che se mai fossi andata a Sanremo, Nicole doveva essere sul palco con me. Si è avverato».

Adesso che effetto ti fa essere riconosciuta per strada?

«Bellissimo, a volte però mi imbarazzo, magari sono in tuta o in bicicletta, struccata, e mi fermano per fare i selfie! Ma ho un bel rapporto col pubblico, spero di restituire l’affetto che mi dimostra e di restare grata».

Francesca Fagnani ti ha voluta nel cast di Belve. Tu ti senti un po’ belva?

«Purtroppo no. Ma ringrazio Francesca per avermi invitata e darmi la possibilità di mostrare diverse facce della mia musica».

A breve farai un tour importante, sei felice?

«Entusiasta! Mi esibirò nei mitici locali Blue Note con il mio quintetto. Il 7 giugno a Shangai, l’11 a Pechino, poi volerò a Seul e il 7 luglio sarò a New York, sul palco dove hanno cantato Ella Fitzgerald e Sara Vaughan. Pazzesco!».

Canti in barese ma la tua musica suona internazionale, come la definisci?

«Ci ho pensato, è World Music».

Per affrontare un tour ci vuole il fisico?

«Certo. Oggi per esempio ho fatto bici e allenamento in palestra».

Il tuo fidanzato (il campione di pugilato Dario Morello) ti dà suggerimenti?

«Dario mi darebbe delle (metaforiche) mazzate, perché dice che dovrei allenarmi di più. Quando lui ha un incontro importante io gli sto vicina, faccio la fidanzata. Lui è molto egocentrico sul ring, ma è un bravissimo fidanzato, per fortuna non geloso. Stiamo insieme da due anni, tra noi va bene, anche se abitiamo in città diverse».

Quando non fai musica, cosa fai?

«Chiamo mio fratello, mi prendo cura di me, guardo un thriller o leggo. Niente libri romantici però».

Musica a parte, nella vita in cosa metti “anema e core”?

«Nella famiglia. Ora sogno di portarli tutti in vacanza, per stare tra noi e condividere quello che mi sta succedendo. Non so ancora se all’estero o in una bella masseria nella nostra Puglia, ma lo faremo».

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Intervista di M. G. Sozzi, pubblicata sul n 21/2025 di Confidenze

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