Più sicura, pulita, nutriente: laviamo correttamente frutta e verdura

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Detergere con cura i vegetali ne migliora la sicurezza microbiologica, riduce i residui di pesticidi e preserva il valore nutrizionale. Ti spiego come farlo nel modo giusto

Lo sanno anche i sassi: il lavaggio di frutta e verdura è un gesto essenziale per garantire la sicurezza alimentare quotidiana. Questa pratica permette di rimuovere residui di terra, sostanze chimiche come pesticidi ed erbicidi e microrganismi potenzialmente patogeni, tra cui Escherichia coli, Salmonella e Listeria monocytogenes, batteri responsabili di intossicazioni alimentari anche molto pericolose, specie per le donne in gravidanza, i neonati e gli anziani.

Poiché frutta e ortaggi sono spesso consumati crudi, senza cottura che ne possa abbattere la carica microbica, il lavaggio rappresenta una misura preventiva fondamentale per ridurre il rischio di infezioni gastrointestinali in cucina. Ma, oltre alla sicurezza microbiologica, una corretta detersione aiuta a ridurre l’esposizione a sostanze chimiche indesiderate e a conservare, per quanto possibile, il patrimonio nutrizionale degli alimenti.

Un aspetto particolarmente interessante, spesso sottovalutato e a cui ti raccomando invece di prestare attenzione, è l’efficacia dell’acqua tiepida rispetto all’acqua fredda. L’uso di acqua tra i 30 e i 40 °C migliora la solubilizzazione di alcuni pesticidi e di cere protettive applicate sulla buccia di molti frutti, come mele o cetrioli. Queste sostanze, che aderiscono saldamente alla superficie esterna dell’alimento, tendono a resistere al semplice lavaggio a freddo, mentre il calore moderato dell’acqua tiepida ne agevola il distacco. Inoltre, tali temperature possono indebolire le membrane di alcuni batteri, rendendoli più facilmente asportabili, senza però compromettere le strutture cellulari dell’alimento o alterare il contenuto di vitamine sensibili al calore, come la vitamina C, che verrebbero danneggiate con l’impiego di acqua decisamente calda. In breve, lavare i vegetali con acqua tiepida è una strategia sicura, efficace e rispettosa del valore nutrizionale degli alimenti.

Per migliorare ulteriormente l’efficacia del lavaggio, puoi ricorrere all’aggiunta di bicarbonato di sodio all’acqua, in una proporzione di circa un cucchiaio per litro. Questa sostanza, innocua e perfettamente risciacquabile, ha dimostrato di contribuire alla rimozione di pesticidi dalle superfici, secondo quanto riportato anche in pubblicazioni scientifiche. L’ammollo in acqua e bicarbonato per 10–15 minuti, seguito da un accurato risciacquo, rappresenta un accorgimento facilmente praticabile e privo di rischi. Alcuni preferiscono invece soluzioni di aceto o acido citrico, che aiutano a ridurre la carica batterica grazie al loro effetto acidificante, ma non sono altrettanto utili nel rimuovere pesticidi e possono modificare il gusto di frutti delicati.

Il modo in cui si lava dipende anche dalla tipologia del prodotto. Le verdure a foglia larga, come lattuga o cavolo, andrebbero trattate foglia per foglia sotto acqua corrente, per eliminare non solo lo sporco visibile, ma anche larve, insetti o uova, spesso annidate tra le pieghe. Per frutti a buccia spessa o ruvida, come patate, meloni o arance, può essere utile adoperare una spazzolina pulita e dedicata esclusivamente a questo scopo. In ogni caso, è sempre sconsigliato l’uso di saponi o detergenti domestici, non destinati al consumo alimentare e potenzialmente nocivi se residui dovessero rimanere sulla superficie.

Un risciacquo accurato con sola acqua è fondamentale al termine del processo, per eliminare ogni eventuale traccia delle sostanze utilizzate. Sottolineo che un lavaggio ben eseguito non solo riduce il rischio di infezioni e intossicazioni, ma consente anche di consumare la buccia e il sottobuccia di molti vegetali, ricca di fibre, micronutrienti, polifenoli e altri composti bioattivi spesso concentrati proprio nella parte esterna del frutto.

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