Orietta Berti: «Vacanze? Mi riposo tra un concerto e l’altro!»

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Da 60 anni ci fa ballare con le sue canzoni. Il suo segreto? Reinventarsi duettando con giovani colleghi. Come Rovazzi, con cui torna a fare coppia con Cabaret, tormentone dell'estate

Orietta Berti e Fabio Rovazzi sono tornati a duettare insieme con Cabaret (Time Records), il loro nuovo tormentone estivo a cui partecipano anche i Fackyourclique, un gruppo di giovanissimi e irriverenti rapper amati dalla Generazione Z.

Cabaret è un brano dalle sonorità urban pop. Ormai sei una reginetta dei tormentoni estivi?

«È vero, questo è il quinto. Ho iniziato con Mille, insieme a Fedez (che ringrazierò sempre) e Achille Lauro. Un successo irripetibile: 300 milioni di visualizzazioni. Poi, ho inciso Luna piena con Manuelito. Nel 2023, La discoteca italiana con Fabio Rovazzi. E l’anno scorso ho duettato con Fiorello in Una vespa in due. Tutti successi. Spero che Cabaret piaccia altrettanto. Con me ho voluto ancora Fabio e in tour ci sono tre rappresentanti della Generazione Z. Avete sentito il ritmo della canzone? Vi farà ballare. E noi saremo in tutti gli eventi musicali: Battiti Live, Tim Summer Hit, 105 Summer Festival».

Come nasce questo brano?

«Fa parte di un album che sto preparando per i miei 60 anni di carriera. Uscirà a Natale, ma abbiamo anticipato Cabaret perché è adatto all’estate. L’avevo fatto sentire a Fiorello e a Fabio Fazio in anteprima e l’hanno subito apprezzato. Anzi, è piaciuto anche a Fedez».

Con lui siete sempre amici?

«Sì, ci sentiamo di frequente e mi manda spesso cuoricini. Fedez ha anche telefonato a Rovazzi in Thailandia per sgridarlo, perché è andato in vacanza con la fidanzata e noi abbiamo dovuto ritardare la promozione di Cabaret. E pensare che non si è nemmeno abbronzato… Per il video, poi, ci siamo dovuti muovere in tutta fretta. L’abbiamo girato nella casa di campagna di Nina Zilli, che ce l’ha prestata perché tra gli autori di Cabaret c’è Danti (Daniele Lazzarin), il suo compagno. È lui che sta curando il mio album. Sarà moderno, ma con qualche citazione classica».

Tu e Rovazzi siete giudici di Io canto. L’hai raccomandato tu a Gerry Scotti?

«Raccomandato no, ma ho detto a Gerry che Rovazzi è colto, intelligente, sa tutto di musica. E che io amo lavorare con lui».

Cabaret piace alle tue nipotine, Olivia e Ottavia (sei e tre anni)?

«Molto, infatti la sanno già a memoria. Ma adesso Ottavia è in punizione perché con due amici dell’asilo ha strappato i gerani dai vasi e ha morso uno dei due senza che si sappia il motivo. Sono una specie di baby gang».

Duetteresti con una donna?

«Sì, con Rose Villain. Ha una splendida voce ed è molto bella».

Cosa direbbe tuo papà Mafaldo sentendoti cantare oggi?

«A lui piaceva la lirica, ma credo che sarebbe orgoglioso di vedere la figlia ancora sul palcoscenico dopo 60 anni».

Da dove viene la capacità di reinventarti continuamente?

«Dal fatto che ho sempre scelto di lavorare con i giovani. E poi, non ho mai voglia di star ferma. Rimettermi sempre in gioco è stata la chiave del mio successo».

Come hai festeggiato il tuo ottantaduesimo compleanno?

«Lavorando! Ero in Sardegna e a un certo punto mi hanno portato una torta sul palco. Mentre a casa sono arrivati tanti fiori dai colleghi e Al Bano mi ha mandato le sue ciliegie. In più, ho ricevuto dei meravigliosi bonsai, che mi fanno tenerezza».

Ti capita di rimuginare sul tempo che passa?

«Mi piacerebbe avere 20 anni, ma ormai sono passati. Però, non sono mai ricorsa ai ritocchini. Come unico vezzo mi sono fatta tatuare le sopracciglia, perché sono più comode. È la vita che conduco a mantenermi giovane. Mi sembra di essere una trentenne. Anzi, a 30 anni mi sentivo più vecchia di adesso. Devo solo stare attenta a non scivolare nella doccia».

In effetti, sei super attiva. Cosa mangi a colazione per avere tanta energia?

«Bevo una spremuta di arancia, limone e pompelmo. Ma, purtroppo, poi mangio disordinato. Sono sempre in viaggio, perciò a pranzo prendo un panino. E alla sera finiamo tardi, quindi mi abbuffo».

Agli esordi avresti mai immaginato una carriera tanto lunga?

«No. Ogni nuovo disco era un punto interrogativo. Allora c’erano i juke box e fino a settembre non avevi idea di come fosse andata la canzone. Non era come adesso che sai tutto subito. Sono sempre stata timida, ma oggi ho di certo più sicurezza in me stessa».

Cosa fai quando torni a casa?

«Butto in lavatrice tutto quello che c’è in valigia, anche se non l’ho usato. E poi, ripreparo il bagaglio».

Gli animali ti fanno festa quando rientri?

«I gatti stanno sempre con Osvaldo, ma mi vengono a salutare. Sono otto, tutti cicciotti perché sterilizzati. Purtroppo, da poco è mancata la mia Olimpia, un cane corso di 12 anni. Un grande dolore».

Qualcosa non ti è riuscito nella vita?

«Sinceramente no, ho fatto persino la cuoca in tivù. Ma devo tutto alla famiglia, che mi ha sempre aiutata. A partire da mia madre e mia suocera, che si sono occupate dei miei figli quando ero via per lavoro».

Andrai in vacanza?

«Mi riposo in treno, in auto o in aereo. E il mio lavoro è una lunga vacanza!».

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INtervista di M. G. Sozzi pubblicata su Confidenze n 27/2025

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