Sono Ancora Io
di Iva FranceseSono ancora io! Il sole filtra attraverso una sorta di tende fatte con cannucce di bambù, tuffando la stanza in un'atmosfera dorata. Mi alzo dal divano, il corpo affaticato, così come ormai da tempo senza neanche aver fatto niente, ma la mente in allerta. Ogni mattina è una nuova battaglia, e oggi non è diverso. Mi avvicino allo specchio, gli occhi che mi fissano su quel riflesso tanto familiare quanto estraneo, sono particolarmente scuri. Il mio volto è segnato dal cancro, ma ciò che sta trasformando il mio aspetto ora, è la cura stessa. Le cicatrici raccontano di una lotta che sembra infinita. "Sono ancora io," mormoro, come un mantra. Le parole risuonano in me, alimentando quella forza che, sorprendentemente, non mi ha mai abbandonata. Io, di solito così debole, fragile, ho affrontato la diagnosi, l’operazione, la mastectomia, le cure e tutto il resto con una inspiegabile forza. La cura che sto seguendo, sta cambiando il mio corpo, ma dentro di me sono consapevole di essere la stessa Iva di sempre. Ogni giorno che passa, cresce la mia determinazione. La vita continua a offrirmi sfide. Il mio lavoro, il lavoro che amo, a contatto con i ragazzi adolescenti, insegnando Filosofia e Scienze Umane, ha lasciato da poco il posto ad un incarico all’Università e se da un lato sono contenta, dall’altro mi sento un pochino “orfana” del mio ruolo di docente; a mancarmi tantissimo, sono soprattutto i rapporti umani con gli studenti ; inoltre, l’incarico è sicuramente impegnativo, ma il cambiamento, non mi ha mai spaventata e non vedo il perché deve cominciare proprio adesso. C’è solo qualcosa che non mi convince. Dall’inizio di questa storia, non capivo perché le persone che mi circondavano, persino mio marito, mi sembravano incapaci di comprendere il peso del mio dolore. Solo Maria, la mia migliore amica, era sempre lì, pronta a rimanere accanto a me anche nei momenti più bui. Una fedele compagna di viaggio, Maria portava con sé un sorriso contagioso e la capacità di farmi ridere anche quando il mondo sembrava crollarmi addosso. Un pomeriggio, sedute sul terrazzo, Maria mi chiese: "Iva, come fai a rimanere così forte? Non ti sento mai lamentarti." Mi fermai, sorpresa dalla domanda. La verità era che dentro di me stavo combattendo contro una tempesta. Ma risposi con un sorriso: "Perché il mio spirito non si arrende. Sono ancora io, non importa cosa accade al mio corpo, non lascio che il dolore fisico si impossessi della mia anima." …e mentre lo dicevo, quelle parole sembravano concretizzarsi. Parlavo con Maria, ma parlavo a me stessa. Non potevo lasciare che ciò che stava accadendo al mio corpo influenzasse il mio spirito, la mia voglia di vivere. Quella sera stessa scrissi una poesia, “sono ancora io”, ispirata soprattutto dalle parole che avevo trovato all’interno di un gruppo di supporto su facebook, per donne che come come me affrontano questo “mostro”. Molte si lamentavano di non riuscire più a guardarsi allo specchio, sentendosi mutilate in una parte che rappresenta la nostra femminilità e violentate dalle cure che indeboliscono, inibiscono facoltà fisiche e mentali, ma anche ingrassano, fanno cadere i capelli ed addirittura i denti. Un pochino era quello che stava capitando a me, di getto scrissi quei versi, convinta del potere catartico della parola, postai sul gruppo ed ad ogni like e commento mi sembrava di stare meglio. Molte si sono unite a me in quello che man mano è diventato un grido. Il mio appena sussurrato “sono ancora io”, infatti è diventato il “siamo ancora noi” ed un pochino il motto del gruppo. Le settimane sono passate, e la routine di ospedali e cure sono diventate la norma. Durante l’estate ho dovuto rinunciare al mare, al sole, sconsigliato in terapia, allo sport, perché ancora presto per l’attività fisica e forse meglio così, a volte mi sento veramente distrutta. Questa mattina, quando mi sono seduta davanti allo specchio, osservando il mio riflesso stanco, sarebbe stato facile perdere la speranza, ma è proprio in momenti come questi che qualcosa dentro di me si attiva. Una voce, che abita in fondo al mio cuore, prende il sopravvento. In questi momenti di sconforto infatti, non posso fare a meno di pensare alla mia sorellina Lara che non c’è più, è il suo ricordo, che mi spinge ad andare avanti. Ammalatasi di cancro, una rara forma di astrocitoma celebrale, a soli 7 anni, praticamente non si lamentò mai, non si lamentò quando la prima operazione le portò via il prezioso dono della vista, non si lamentò quando dovette affrontare chemio, radio, altre operazioni e non si lamentò neanche quando capì che ormai una cerrosi epatica da farmaci, stava decretando la fine del suo tempo tra noi. Lei mi ha insegnato tanto, soprattutto il valore della “dignità”, è con dignità che lei ha affrontato la sua vita e con dignità affrontò gli ultimi giorni della sua esistenza; ci lasciò alla giovane età di 27 anni, con un grande insegnamento: mai lamentarsi per quello che ci afflige, gioiamo di tutto ciò che la vita ci offre. …e che vita è stata la sua, circondata dall’affetto dei suoi cari, amava leggere, studiare e viaggiare, per anni ho avuto l’onere di essere io i suoi occhi ed oggi è il suo ricordo a guidarmi nelle tenebre. É grazie a lei che ho capito che le mie cicatrici, non sono segni di debolezza, ma rappresentano le mie conquiste, ho imparato che la vera bellezza risiede nell'accettazione; non sono le cicatrici o il corpo trasformato a caratterizzarmi, ma la mia anima. Nonostante il dolore, nonostante le sfide che mia sorella nella sua troppo breve vita ha dovuto affrontare, infatti, il suo spirito rimaneva luminoso e forte. Io non posso tradire la sua memoria. Ogni giorno che passava, abbracciava chi era diventata, fiera di essere chi era. Io non posso essere da meno.É la voce della sua anima che vive in me!E così ancora una volta ripeto: "Sono ancora io,non lascerò che il dolore definisca chi sono." Le mie cicatrici diventano parte della mia storia, di una storia che voglio continuare a scrivere. Forza e vulnerabilità si fondono in questi versi che continuo a ripetere, ripetere e ripetere: Sono ancora io, mi guardo allo specchio, il mio corpo è cambiato, il cancro ha lasciato il segno e piú che il cancro, ora è la cura che mi trasforma …eppure la mia voglia di vivere rimane intatta e forte! Sono ancora io! Niente più, mi può scalfire! Sono ancora io, con le mie cicatrici , seppur vistose e il mio cuore però, che è quello di sempre Sono ancora io, e non importa quanto dolore devo sopportare, le giornate buie, pesanti, quelle dove mi sento proprio a pezzi, il mio spirito non si arrende, non lascio che il corpo lo pighi. Sono ancora io, è solo il mio corpo a patire, ma non la mia essenza Sono ancora io con la mia voglia di andare avanti e la mia anima che non si spegne Sono ancora io, con la mia debolezza e la mia forza, con le mie paure e le mie speranze, sono ancora io, integra e completa. A mia sorella LaraLa mia anima è con la tua,La tua voce è in me! Iva
















