Ci sono luoghi che emanano un’energia speciale, che nei secoli hanno custodito la memoria dei popoli che li hanno attraversati, assorbendone sfumature e peculiarità. Malta è un’isola che racchiude in sé diverse anime: quella araba e quella inglese anzitutto. La prima si riscontra nei colori, nei sapori, nei paesaggi assolati e nel clima mite. L’anima inglese è frutto della colonizzazione, avvenuta tra il 1800 e il 1964, ben 164 anni che hanno lasciato numerose tracce, in particolare sulla cultura e sul modo di vivere dei maltesi. La terza anima è quella italiana: la vicinanza con il Belpaese la rende una meta perfetta da raggiungere (sono molti i voli low cost che la collegano a numerosi aeroporti italiani). Il mio viaggio alla scoperta di Malta è partito da Marsaskala, una città marinara nel sud est dell’isola. È lì che ho alloggiato, in una guest house affacciata su una baia naturale che regala spettacoli a ogni ora del giorno. I gozzi colorati, decorati con gli occhi di Osiride, sono cullati dalle onde e si riflettono sullo specchio d’acqua che costeggia il lungomare, dove si aprono tanti locali. Marsaskala è un tipico villaggio di pescatori, marsa infatti in arabo vuol dire porto (stesso suffisso di Marsalokk, un’altra località marinara sempre nel sud, anch’essa molto suggestiva). La chiesa dedicata a Sant’Anna e il suo campanile, realizzati nella tipica pietra gialla dell’isola, hanno subito rapito il mio sguardo, perché creano una scenografia naturale che sa di Mediterraneo.
Nella Capitale, tra barocco e Caravaggio
Un’altra tappa irrinunciabile è La Valletta, la capitale, città patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1980. Fondata nel 1566 dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, vanta uno spettacolare porto naturale che regala una vista privilegiata sul Mediterraneo. Il centro storico è un brulicare di bazar, botteghe e locali, intervallati da palazzi e chiese in stile barocco e da tante scalinate panoramiche. Passeggiando tra i vicoli, basta alzare lo sguardo per restare incantati ammirando dei balconi particolari: si tratta delle gallarijas, verande in legno che caratterizzano gran parte delle abitazioni. I loro colori brillanti spiccano nella pietra calcarea. Hanno la funzione di proteggere dal sole, ma anche di ingrandire gli edifici e di consentire di osservare ciò che accade per strada senza essere notati. Il waterfront della città merita una passeggiata: tra palazzi con porte e finestre variopinte, è affacciato sull’attracco delle navi da crociera e offre uno sguardo privilegiato sulle tre città di Vittoriosa, Senglea e Cospicua. Da non perdere, poi, nel cuore della città, una visita alla Concattedrale di San Giovanni, dove contemplare il San Girolamo scrivente e la Decollazione di San Giovanni Battista dipinti da Caravaggio e risalenti al 1608 (biglietto: 15 euro). A Malta, il pittore dall’animo tormentato trascorse infatti molto tempo e vi realizzò opere, dallo stile inconfondibile.
Città antiche e moderne
Mdina e Rabat sono state una piacevole scoperta: Mdina era l’antica capitale di Malta, oggi conosciuta come la “città silenziosa”. Tra le strade in pietra calcarea svettano numerose dimore gentilizie, intervallate da edifici di culto come l’imponente Chiesa di San Paolo Apostolo. Fra le strade lastricate i calessi accompagnano i turisti, rendendo l’atmosfera ancora più d’altri tempi. Curiosità: a Malta sono state girate diverse scene della serie tivù Il trono di spade e la porta d’ingresso di Mdina è uno dei luoghi più spettacolari ritratti nell’epopea. Rabat è letteralmente a due passi da Mdina e custodisce un centro storico colorato e accogliente: ogni angolo è impreziosito da fiori e piante ornamentali, porte variopinte e un’atmosfera lenta che regala pace al cuore. Qui ho mangiato la ftira maltese, un pane tipico dell’Isola, farcita con prodotti del territorio, in un locale caratteristico tra i vicoli di Rabat. Più ricche di locali, e vero fulcro della movida turistica, sono invece St. Julian e Sliema, cuore pulsante di Malta. Impossibile non restare incantati dai panorami che regalano. A Spinola Bay è come ritrovarsi immersi in una cartolina, tra le barchette colorate, dette luzzu, un tempo utilizzate per la pesca, ora adagiate sul mare. Da non perdere la spiaggia di Balluta Bay per chi ama i litorali sabbiosi, affacciata sulla chiesa dedicata al Monte Carmelo, che domina la veduta. Da Balluta Bay si giunge a Sliema, con le sue scogliere dove sdraiarsi a prendere il sole, accarezzati dalla brezza marina. Una passeggiata sull’ampio e luminoso lungomare ricco di edifici moderni e locali porta alla scoperta dell’Indipendence Garden, un’area verde adatta per rilassarsi, dove spicca un enorme scultura a forma di gatto, realizzata dall’artista Matthew Pandolfini.
Al Popeye Village come sul set
Non potevo andare a Malta e non fare tappa al Villaggio di Braccio di Ferro. Era il 1979 quando fu costruito il set cinematografico del film dedicato all’eroe dei fumetti, situato nella baia di Anchor, a nord di Malta. A interpretare il celebre marinaio, in quel film, fu il grande Robin Williams. Il Popeye Village è quel set mai smontato, fatto di case in legno, dove tornare un po’ bambini e sentirsi parte del fumetto ideato da Elzie Segar nel 1929. Nonostante il villaggio si trovi a nord di Malta, è facilmente raggiungibile sia con i mezzi pubblici, sia con il servizio taxi. Il biglietto d’ingresso per il Popeye Village costa 15 euro e offre un percorso tra i luoghi iconici del film. Una forma di turismo particolare che lega la fantasia a un’esperienza unica. ●
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Testo di Debora Calomino pubblicato su Confidenze 45/2025
Foto: Istock
















