Tiziana Pasetti
Trama – Cos’è il matrimonio? Un incontro di possibilità e progetti tra due persone o un imbroglio? Una costruzione (a)sociale o un accordo sentimentale più o meno bilanciato? A dare risposte non può essere il cuore ma i fatti, le storie, le storie quelle vere, non le trame dei romanzi o i ritornelli delle canzoni o tutta la filmografia dedicata. Sesso, solitudine, indipendenza, maternità, aborto, lavoro: categorie indispensabili per capire e capirci, capire le altre, guardarle, andare oltre. Tante le coppie famose prese in esame, il loro momento “saremoinsiemepersempre” e, per alcuni, la fine e le recriminazioni, le riletture del tempo condiviso. L’analisi delle Gramuglia, speaker, dj, autrice, storyteller e operatrice culturale, è pungente, profonda, scomoda. Nel matrimonio si ritrovano tutte le aberrazioni delle istituzioni, tutte le cadute di stile del potere autoritario. Non è un saggio contro l’amore ma una riflessione ampia sulla sua riduzione contrattuale, sul suo inscatolamento sottovuoto. I dati delle separazioni e dei divorzi (in leggera diminuzione negli ultimi anni ma comunque sempre forti) sono chiari: qualcosa non funziona, qualcosa si inceppa, qualcosa si rompe. O forse a un certo punto qualcosa cambia, qualcosa si aggiusta.
Un assaggio – Da bambina il mio gioco preferito era chiudermi da qualche parte e restare sola. Non una possibilità in una casa che non contemplava porte o una seppur primordiale forma di privacy. – E’ una bambina, non è naturale che non sia a giocare con i suoi coetanei. Io però non volevo restare in disparte a osservare il mondo dei grandi, volevo solo restare per conto mio. L’adolescenza ha avallato questa preferenza, ma non le resistenze di nonna. Le chiavi di casa erano fuori discussione, figurarsi l’idea di poter restare giorni chiusa nella mia stanza: quella ragazza ha qualcosa che non va. Ho sentito questa frase nei corridoi di casa e di scuola così a lungo da considerare seriamente l’idea di una anomalia. Io però non cercavo di evitare gli altri, io stavo benissimo da sola. E ogni volta che mi sono sentita a disagio per questa inclinazione, è stato perché è così che famigliari e conoscenti mi hanno fatto sentire. «Uno dei motivi per cui ho scritto questo libro era riflettere sulle diverse modalità con cui possiamo costruire le nostre vite, e su come le comunità politiche o artistiche siano antidoti alla solitudine e modi di vivere la propria vita o sessualità. Un fenomeno tipico del XXI secolo è che improvvisamente tutti vogliono di nuovo sposarsi. Io lo trovo offensivo. Viviamo in un’epoca di grande paura e questo è ciò che la gente fa quando ha paura». Con queste parole Olivia Laing presenta alla stampa il suo libro Città sola. L’esperienza raccontata nel libro è quella dell’autrice dopo la fine di una storia d’amore. Se all’inizio la solitudine appare come un mostro che non lascia scampo, Olivia si rende presto conto che porta con sé anche una condizione essenziale per guardarsi dentro. La conclusione è che la solitudine in realtà può essere qualcosa che merita di essere osservata. Anzi, guardare è di per sé un antidoto.
Leggerlo perché – All’inizio del decimo capitolo della seconda parte una citazione di François de La Rochefoucauld recita così: «Il matrimonio è l’unica guerra in cui si dorme con il nemico». Leggerlo perché questa guida sentimentale per ragazze di ieri, oggi e domani è illuminante e intrigante, scorrevole, frizzante nello stile, un saggio coinvolgente come un romanzo di formazione e avventura insieme. Si cresce sempre e possono farlo anche le istituzioni ormai in parte obsolete, poco attuali e poco elastiche. Matrimonio e amore, matrimonio e coppia: guardiamoci da questa falsa costruzione. L’amore e la coppia sono una cosa. Il matrimonio può non avere nulla a che fare con l’una e l’altra cosa. Prenderne atto può salvare il (nostro) mondo relazionale, il (nostro) cuore.
Laura Gramuglia, Contro il matrimonio, EDT
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