Il tradimento: meglio non sapere?

Cuore
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La storia vera di Luciana Scepi su Confidenze n. 24 ripropone il dilemma se sia meglio vivere con il dubbio di un tradimento o chiedere spiegazioni al partner

“I giorni scorrevano in un’apparenza di normalità. Imparai a fingere, a convivere col dubbio che mi logorava. Naturalmente, per sapere la verità, bastava chiedere a Rodolfo se avesse avuto una storia con Sara. Bastava, è vero, ma la verità mi faceva paura. Se avesse risposto di sì, mi sarebbe crollato il mondo addosso insieme alle mie certezze. Poi arrivò la telefonata di Sara. Mi raccontò la sua nuova vita, il suo legame sempre più profondo con Fulvio. Era serena e affettuosa e, soprattutto, sincera. 

Fu allora che decisi. Anche se c’era stata una storia tra di loro, Rodolfo e Sara avevano scelto di tacere forse perché – ciascuno a modo suo – mi amavano. Avrei taciuto anch’io”.

Questo brano è tratto dal racconto La Scelta di Luciana Scepi che pubblichiamo su Confidenze di questa settimana.

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È una storia che ripropone in chiave introspettiva, un argomento delicato con il quale noi tutte ci siamo confrontate almeno una volta: meglio sapere o non sapere del tradimento di lui?

E se il terzo incomodo  è una persona cara, un’amica o addirittura una sorella, come ci si deve comportare?

La scelta di cui parla Licia, la protagonista del racconto, è quella salomonica di non approfondire,  rimuovere il dubbio, perché nel frattempo la coppia ha ritrovato un suo equilibrio e il “terzo incomodo” è volato verso altri lidi, si spera, meno complicati. Ma certo la protagonista ammette che il dubbio potrebbe in ogni momento riaffiorare. “Un rischio che vale la pena di correre” conclude Licia.

Insomma, vale sempre il vecchio adagio: “Occhio non vede cuore non duole” ? E voi al suo posto cosa avreste fatto? Scrivetecelo, aspettiamo i vostri commenti

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