Oggi si dice ancora «ti amo»?

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Al giorno d'oggi ha ancora senso dire "ti amo"? Ne parliamo sul numero 47 di Confidenze

Ricordo ancora il momento in cui mio marito mi ha detto “ti amo” per la prima volta: settembre, Milano, giardini di Porta Venezia. Non vorrei sembrare esagerata, ma ricordo anche che ero vestita di bianco (appena tornata dal mare, volevo mettere in mostra l’abbronzatura) e che avevo appena preso una storta alla caviglia.

Francesco ha detto “ti amo”, e ci credeva davvero. Scontato? Per niente. C’è tanta gente che pronuncia queste parole con leggerezza. Sui social network, ma anche vis-à-vis. Forse non è giusto, ma succede. Al punto che rischiano di diventare vuote, prive di significato.

Ecco: ribelliamoci.

Non lasciamo che “ti amo” diventi una formula scontata, una frase fatta, un luogo comune.

Per farlo, abbiamo un’arma potentissima: continuare a dirlo (dirlo il più possibile, intendo) alle persone che sentiamo di amare davvero: mariti e fidanzati, ma anche figli e amici. Che ne dite?

Di questo argomento parliamo anche sul numero 47 di Confidenze nell’articolo Oggi si dice ancora «ti amo»?

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