Psicofarmaci ai bambini: è giusto?

Cuore
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Circa 30.000 minori italiani prendono psicofarmaci. Un dato allarmante. Parliamone

Nel nostro Paese, tantissimi bambini e ragazzi vengono curati con gli psicofarmaci. 20/30.000 minori, che prendono medicinali che dovrebbero calmarli, aiutarli a concentrarsi o a dormire.

Questo dato fa riflettere. E, per quanto mi riguarda, spaventa.

Può capitare che i bambini incontrino difficiltà o abbiano problemi. Problemi anche gravi, che limitano la loro vita scolastica o sociale, per esempio. In situazioni di questo tipo, è comprensibile che i genitori vengano travolti dall’ansia e dalla paura. Due emozioni forti e sgradevoli, che possono condurre verso scelte estreme. Come fare prescrivere psicofarmaci a un ragazzo.

Per quanto mi riguarda, mi verrebbe da dire che, se mia figlia avesse problemi, la farei aiutare da uno psicologo. Sarei disposta a investire tempo e denaro nella psicoterapia, perché credo che dia sempre i suoi frutti. Per contro, temo che curare un disagio con i medicinali significhi eliminare il sintomo, ma non estirpare la radice del problema.

Detto questo, non giudico chi per i propri figli sceglie, invece, i farmaci. Perché immagino che una decisione di questo tipo non si prenda mai a cuor leggero.

Parliamo di questo argomento sul numero 16 di Confidenze, in edicola questa settimana, nell’articolo Psicofarmaci ai bambini: è giusto?

 

 

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