È una stagione di grandi mostre. Perché non approfittarne per visitare anche alcune splendide città? Ecco qualche idea.
A TREVISO PER LA PITTURA DEGLI IMPRESSIONISTI
Dal 15 novembre al 10 maggio il Museo Santa Caterina, ex monastero del XIII secolo, propone la mostra Da Picasso a Van Gogh. È un percorso a ritroso nel tempo: inizia con l’astrattismo americano del Novecento e termina con il periodo degli impressionisti, tra la metà dell’Ottocento e inizio Novecento (www.museicivicitreviso.it/). Treviso, poi, ti incanterà tra stradine e romantici canali (foto in alto) sui quali si affacciano antiche dimore. Fermati in piazza dei Signori, per ammirare i palazzi storici del Podestà, Pretorio e della Ragione e per goderti l’immancabile spritz. Una curiosità: nei pressi della calle del Podestà, è singolare la Fontana delle Tette voluta nel 1559 dal podestà per portare l’acqua agli abitanti dopo una forte siccità. Inoltre, durante i festeggiamenti per il rinnovo dei podestà, per tre giorni dai seni della scultura sgorgavano vino bianco e rosso. Questa è una copia, l’originale è sotto la Loggia del Trecento. Percorrendo, invece, la strada Calmaggiore, si arriva al settecentesco Duomo, da ammirare. Ultima dritta: non perdere nelle trattorie i menu a base del croccante radicchio rosso.
A PERUGIA PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Celebra Mimmo Paladino, classe 1948, la mostra diffusa Mimmo Paladino. Antologica, fino al 18 gennaio: a Perugia nella Galleria Nazionale dell’Umbria; a Spoleto nella Rocca Albornoz; e a Gubbio a Palazzo Ducale. A Perugia tra dipinti e sculture, si ammira la sua nuova opera: la reinterpretazione del Polittico Guidalotti di Beato Angelico, capolavoro del Quattrocento. Il museo Galleria Nazionale dell’Umbria (gallerianazionaledellumbria.it) è ospitato nel Palazzo dei Priori: in un’ala dell’edificio si apre il Nobile Collegio del Cambio, un tempo sede nella potente corporazione dei banchieri, dove spicca la Sala delle Udienze affrescata dal Perugino (1448-1523). Il grande Palazzo dei Priori, inoltre, si estende lungo corso Vannucci e nella piazza IV Novembre. Qui, si trovano l’iconica Fontana Maggiore (1275-1278) e il Duomo di San Lorenzo, attiguo al Museo del Capitolo dove fino al 7 gennaio è esposta la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Raffaello. Nel chiostro della Cattedrale, invece, si accede al percorso “Perugia sotterranea”. Altrettanto suggestivo (e sotterraneo) è il complesso fortificato della Rocca Paolina.
A SALUZZO (CN) PER LA GRANDE FOTOGRAFIA
Sono tutte in bianco e nero le fotografie da vedere nella mostra Ferdinando Scianna. La moda, la vita fino al 1° marzo nella fortezza La Castiglia a Saluzzo (fondazioneartea.org). Gli oltre 90 scatti dell‘artista, nato nel 1943 a Bagheria, narrano il legame tra moda e territorio. Come la celebre campagna pubblicitaria per Dolce&Gabbana nei paesini siciliani. Il grande complesso della Castiglia (1270) nei secoli fu castello fortificato, dimora aristocratica e prigione, mentre oggi ospita il Museo della Civiltà Cavalleresca e il Museo della Memoria Carceraria. A Saluzzo, dove nacque nel 1789 il patriota Silvio Pellico (per visitare la casa: visitsaluzzo.it/tema/casa-pellico/), tra le stradine del centro storico cinto da mura si ammirano: la rinascimentale Casa Cavassa, oggi sede del Museo Civico e il Palazzo Comunale con la Torre Civica che offre un suggestivo panorama sulle Alpi. A pochi chilometri, da non perdere il medievale Castello di La Manta (XIII secolo), con affreschi tardogotici tra i più importanti d’Europa.
A POMPEI PER GLI ANTICHI AFFRESCHI
È un tuffo nella vita delle donne, quello della mostra Essere donna nell’antica Pompei fino al 31 gennaio nella Palestra Grande, nel sito archeologico (pompeiisites.org/mostre/essere-donna-nellantica-pompei/). Attraverso affreschi, ritratti e reperti, si comprendono i ruoli che avevano matrone, schiave e prostitute nella società dell’epoca. L’interessante mostra è un’occasione per scoprire l’enorme città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Tra le tappe da non perdere: la Casa del Fauno, villa romana di 3.000 metri quadrati e lo straziante Orto dei Fuggiaschi con le riproduzioni in gesso di 13 vittime dell’eruzione.
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Articolo di Gianna Testa pubblicato su Confidenze 47/2025
Foto: il Cagnan Grande a Treviso (Istock)
















