Testo di Gianna Testa
Al di là delle Alpi, ogni giorno dell’anno alle 12 va in scena un insolito rito. Le persone arrivano alla spicciolata, si siedono sulle panche di legno e attendono il rintocco di mezzogiorno delle campane della chiesa: è il segnale d’inizio di un’esibizione emozionante. Ovvero il concerto di musica classica gratuito realizzato con l’organo più grande del mondo: uno strumento musicale formato da 4.948 canne e 65 registri, il cui suono si può udire fino a 10 chilometri di distanza. Dov’è questa meraviglia? A Kufstein, cittadina del Tirolo austriaco che mi ha incantato, a iniziare dal particolare congegno custodito nella soprastante Fortezza, simbolo della località.
DENTRO LA TORRE
Il cuore dello strumento, detto Organo degli eroi in memoria dei caduti della Prima guerra mondiale, è all’interno della torre civica, Bürgerturm, provvista di speciali finestrelle aperte solo in occasione della performance musicale. All’esterno, ai piedi del forte accanto alla funicolare, vedrai posizionarsi in una casetta l’organista per suonare la tastiera. Il risultato? Il complesso meccanismo non si vede, ma si ode il potente suono vibrato nell’aria. Una magia. Concluso il concerto, di circa 15 minuti, decido di visitare l’enorme fortilizio, la cui superficie di 24.000 metri quadrati occupa l’intero altopiano a ridosso del centro storico. Salgo sulla funicolare per arrivare in vetta alla Fortezza, del 1205, dove tra passaggi, bastioni, torri e piazzette, effettuo un viaggio nei secoli, dal Medioevo alle due guerre mondiali del Novecento. Tra le curiosità scopro che nella cinquecentesca Torre dell’Imperatore si visitano le prigioni destinate a politici, nobili e fuorilegge famosi. Come l’ungherese Sándor Rózsa, che qui ha trascorso dieci anni di prigionia (1858-1868). All’epoca queste celle erano considerate di “lusso”, in quanto riscaldate, provviste di finestra e soffitti alti. Inoltre, erano nella parte più asciutta della torre, a differenza di quelle medievali, di solito situate nei sotterranei freddi, sporchi e tetri.
QUASI UNA CARTOLINA
Si cambia atmosfera passeggiando nel raccolto centro storico d’impronta medievale, con strade acciottolate e dimore dai colori pastello. Una cartolina d’altri tempi visitabile in poche ore. Qui, non devi perdere la via Romerhofgasse, vicoletto pedonale con case dipinte, vecchie insegne, stemmi e decorazioni. Sembra uscito da un libro di favole, come Auracher Löchl, storico ristorante-taverna tutto di legno immerso tra luci soffuse e parquet scricchiolanti. Nei sotterranei del locale si trova il singolare bar scavato nella roccia con una collezione di oltre 1.000 varietà di gin, che l’ha proiettato nel libro dei Guinness dei primati. È aperto solo la sera, ma vale la pena. Il nucleo antico, inoltre, si affaccia sul fiume Inn, bordato da una ciclopedonale molto amata dai residenti, e dista dieci minuti a piedi dalla stazione, dove arrivano dall’Italia i treni austriaci Öbb/db. Anch’io ho utilizzato questa linea per raggiungere la cittadina, da Verona (www.obb-italia.com/it/ab-italien/oebb-eurocity).
SPETTACOLO ALPINO
La cittadina tirolese denomina anche la regione circostante: il Kufsteinerland, un territorio magnifico puntellato da otto villaggi, dall’imponente massiccio del Kaisergebirge, da sei laghi balneabili, fitti boschi e dolci colline. Il tutto solcato da un’infinità di sentieri per camminate e trekking, reso più suggestivo dai colori caldi dell’autunno. Una palette di gialli, rossi, marroni, oro e verdi, sfumata tra le fronde di aceri, betulle, noccioli e querce dall’effetto spettacolare. Per immergermi in questo romantico acquarello di colori, decido di scoprire la Riserva naturale del Kaisergebirge, utilizzando la seggiovia in funzione da maggio a fine ottobre. Ma attenzione: l’impianto di risalita è monoposto quindi, se soffri di vertigini e hai paura di restare da sola sulla seggiovia, te la sconsiglio. Affrontando i miei iniziali timori, salgo sull’impianto e arrivo al Brentenjoch, a quota 1.250 metri. Intorno, lo spettacolo è affascinante: montagne e vallate riempiono lo sguardo in una magnifica sequenza. Tra le varie passeggiate da effettuare, meglio se in compagnia di una guida ambientalista come Maria Bachmann (rivolgersi all’ufficio del turismo di Kufstein), non bisogna perdere quella che conduce al Weinbergererhaus, rustico locale con cucina tirolese e vista pazzesca sulla valle del fiume Inn.
A PROPOSITO DI ACQUE
Si cambia ancora scenario raggiungendo il lago Thiersee (a 10 chilometri da Kufstein). Lo specchio lacustre alpino, sorvegliato dall’aguzzo monte Pendling, è un’oasi di tranquillità da godersi passeggiando sulla pedonale. Il Thiersee è considerato un luogo “energetico”, in simbiosi con la natura circostante. Infatti, qui si praticano anche yoga e contemplazione. A proposito di benessere, ritempra mente e corpo l’hotel Das Sieben a Bad Häring (a 10 chilometri da Kufstein), dotato di spa, reparto termale e 116 camere. Alla fine del viaggio, lascio con nostalgia il Kufsteinerland, terra di montagne, laghi, cittadine e tanta natura. Tornerò presto. ●
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Testo pubblicato su Confidenze 36/2025
@vanmey_photography
Ultimi commenti