La matematica a colori 1 di Leonardo Sasso

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Un saggio per celebrare un'arte seducente ed estrosa, che mette ordine nel disordine e ha una risposta per ogni interrogativo

Massaggia le meningi come un allenatore massaggia i muscoli di un atleta, la matematica. Le irrora di pensiero puro, le lava dai sentimenti che corrompono l’intelligenza, le porta in serre dove crescono fiori stupendi. I fiori di un’astrazione composta di concretezza, d’una fantasia composta di realtà. (…) No, non è vero che sia una scienza rigida, la matematica, una dottrina severa. È un’arte seducente, estrosa, una maga che può compiere mille incantesimi e mille prodigi. Può mettere ordine nel disordine, dare un senso alle cose prive di senso, rispondere ad ogni interrogativo. Può addirittura fornire ciò che in sostanza cerchi: la formula della Vita.”

Era il 1990, quando Insciallah di Oriana Fallaci (Rizzoli) arrivò nelle librerie. Io avevo sedici anni e dopo un amore immenso e corrisposto durato tutto il tempo delle elementari e delle medie avevo detto basta. Di matematica non volevo più sentir parlare. Avevo scelto il liceo scientifico con decisione, ero sicura. Sono stati anni da incubo.

Però succede anche negli amori più grandi, che si possa attraversare un tempo di crisi nera, di deserto, di incomunicabilità totale. È quello che è successo a me e alla matematica: amarsi, perdersi, ignorarsi, odiarsi, ritrovarsi, capire di essere Anime Gemelle.

E allora, lettori e lettrici, io questa settimana voglio proporvi una lettura bellissima e assolutamente estiva. Siete soliti passare i giorni del relax estivo, magari al mare o in cima ad una montagna, con una settimana enigmistica o un sudoku? Ottimo! Non c’è niente di più rilassante del gioco mentale, della ricerca di soluzioni, di unisci i puntini, di pagine della Sfinge, di Bartezzaghi, di schemi bianchi, di reticolati a difficoltà tre. Però posso assicurarvi che il vostro divertimento può essere elevato a potenza 😉. Come?

Correte in una libreria e acquistate il primo volume dell’edizione Azzurra de La matematica a colori. Poi, nel reparto cartoleria, prendete dei quadernoni e delle penne cancellabili. Adesso siete pronti, dopo aver spalmato la protezione solare e aver bevuto un bel bicchierone di latte di cocco freddo, partite dall’inizio. Partite dagli insiemi, dalla storia dei numeri. Chi li ha scoperti? Come? E come li rappresentavano? Con la penna? Magari! I Babilonesi, sulla pietra, scolpivano simboli. Non ho un tatuaggio ma già so quale sarà, quando mi deciderò. Sarà il numero 40 come lo scolpivano loro. Curiosi? Vi dico solo che sembrano rondini in volo.

La matematica è una poesia, un attivatore di neuroni sani, una educatrice dell’ordine, una dispettosa e ironica Maestra. Passerete ore indimenticabili tra curiosità (ma lo zero chi lo ha immaginato? E i numeri negativi? Sono stati accettati da ogni mente o anche la scienza della logica ha le sue correnti, spesso opposte?) e costruzione di una ‘casa’ che diventerà un grattacielo resistente a ogni movimento tellurico. Dai monomi passerete ai polinomi e poi ai prodotti notevoli passando per le proprietà delle accattivanti potenze. Forti di questi semplici mezzi, affronterete tutto: equazioni di ogni ordine e grado, disequazioni, sistemi.

La notte dormirete meglio. Vi arrabbierete di meno. Vi si ingrandiranno le pupille, ci vedrete di più.

Non esiste nulla di più poetico e visionario, nulla di più radicale, sovversivo e psichedelico della matematica”. (Paul Lockhart, Contro l’ora di matematica, Rizzoli)

Leonardo Sasso, La matematica a colori 1, DeA

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