La morte di Belle di Georges Simenon

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Un thriller che uscì nel 1952 dalla penna di Georges Simenon e che ha ispirato più di un film, come Il caso Belle Steiner uscito a marzo 2025

di Tiziana Pasetti

Trama – Spencer Ashby insegna storia in una scuola preuniversitaria, una scuola seria, la Crestview School. Vive insieme a Christine, sua moglie, in una classica villetta stile New England nello stato di New York. La coppia non ha figli ma con loro, da un mese, vive Belle, la figlia di una carissima amica di Christine. Una sera d’inverno Christine è a casa di amici e Spencer resta a casa per correggere dei compiti. Subito dopo si dedica al suo hobby preferito, il lavoro del legno al tornio. Ha addirittura uno stanzino dedicato a questa sua passione. Proprio mentre l’uomo è intento in una delle sue creazioni Belle rientra dal cinema. La vede di sfuggita sull’uscio del suo piccolo laboratorio, non spegne il macchinario, in fondo i due non hanno mai nulla da dirsi, la sente dire “buonanotte”. Il mattino dopo, non appena mette piede a scuola, si sente chiamare: deve tornare subito indietro, a casa, dice la segretaria, Miss Cole. Spencer non capisce il motivo ma si affretta. Ad aspettarlo trova sua moglie e il dottor Wilburn. Belle è stata ritrovata stesa al centro della sua cameretta, gli occhi aperti e la bocca spalancata, l’abito sollevato fino a metà ventre. Chi l’ha uccisa?

Un assaggio – Il delitto era stato commesso sotto il suo tetto, in casa sua, a pochi metri da lui: era un fatto innegabile, di un’evidenza brutale. Se era avvenuto mentre lui dormiva, solo due sottili pareti lo separavano dalla camera di Belle. Ma a impressionarlo non era tanto l’idea di uno sconosciuto che forzava la serratura o scavalcava la finestra. In quella casa vivevano in tre. È vero che Belle stava con loro solo da un mese, ma si può dire ugualmente che erano in tre a vivere in quella casa. Il volto di Christine gli era così familiare che ormai non lo notava neanche più. Né aveva mai prestato maggiore attenzione al volto di Belle. Conoscevano tutti. Non solo la gente della buona società, come loro, ma anche le famiglie dei quartieri poveri, gli operai della fornace, quelli dell’impresa edile e le donne che andavano a servizio. Tutto questo costituiva appunto una comunità, secondo l’espressione che usava Christine e che mai lo aveva colpito come quella mattina, proprio a causa di ciò che era successo. Perché qualcuno era entrato lì dentro da lui, in casa sua, con la precisa intenzione di aggredire Belle e forse di ucciderla. Quel pensiero gli dava i brividi. Gli pareva che la cosa lo riguardasse personalmente, che lui stesso fosse in qualche modo minacciato. Avrebbe voluto convincersi che si trattava di un vagabondo, di un perfetto estraneo, di una persona diversa da loro, ma era improbabile. Improbabile che ci fossero dei vagabondi in giro per le campagne nel mese di dicembre, quando le strade sono coperte di neve…E come avrebbe potuto sapere, un vagabondo, che proprio in quella casa, proprio in quella camera, c’era una ragazza? Come sarebbe potuto entrare senza far rumore?

Leggerlo perché – Ovviamente perché Simenon non si smentisce mai: scrittura superlativa, abilità pazzesca nella costruzione di trame originalissime e continui colpi di scena. Scrisse questo thriller, che uscì nel 1952, in dieci giorni mentre si trovava (visse a Lakeville quattro anni) in Connecticut; a muoverlo l’intento di denunciare le peculiarità puritane delle piccole comunità e dei suoi abitanti, luoghi soffocanti e soffocati dai pregiudizi. Una prima pellicola fu adattata da Jean Anouilh nel 1961. Una nuova versione, Il caso Belle Steiner, non fedele al testo, è uscita a marzo 2025, regia di Benoit Jacquot, con Charlotte Gainsbourg e Guillame Canet.

Georges Simenon, La morte di Belle, Adelphi

Traduzione di Laura Frausin Guarino 

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