Le cinque donne di Hallie Rubenhold

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L'Inghilterra è ancora sotto choc per la morte di Sarah Everard. Questo libro ci riporta alla Londra vittoriana e ai delitti di Jack Lo Squartatore

Jack lo Squartatore uccideva le prostitute, questo è ciò che sappiamo, ma non esiste prova certa del fatto che tre delle sue cinque vittime lo fossero effettivamente. Non appena i corpi venivano rinvenuti nei cortili o sulle strade più buie, la polizia dava per scontato che si trattasse di prostitute uccise da qualche maniaco che le aveva attirate in quegli angoli nascosti per fare sesso. Ma neanche di questo è mai esistita prova certa. Tutt’altro: dalle indagini del coroner emerge che Jack lo Squartatore non ha mai fatto sesso con le sue vittime. Inoltre, in nessuna delle aggressioni è stato rilevato alcun segno di lotta, e sembra che gli omicidi siano avvenuti nel silenzio più assoluto. Nessuno nelle vicinanze ha sentito urlare le vittime. Le autopsie hanno stabilito che tutte le donne erano state uccise in posizione coricata. Lo Squartatore colpiva le donne nel sonno. (…) Il mio intento non è quello di dare la caccia e un nome all’assassino. Desidero, invece, seguire le tracce di cinque donne, soppesare le loro esperienze nel contesto del loro tempo e ripercorrere il loro cammino di luce e ombra. Meritano più dei vuoti gusci umani in cui le abbiamo trasformate: sono state figlie che hanno chiamato a gran voce le madri, giovani donne innamorate che hanno sopportato il parto e la morte dei genitori, che hanno riso e festeggiato il Natale. Hanno litigato con i fratelli, pianto, sognato, sofferto e fatto piccole conquiste. Il corso della loro vita, tranne che nell’epilogo, rispecchia quello di tante altre donne dell’epoca vittoriana. Questo libro è dedicato a loro nella speranza di restituire ciò che hanno perduto insieme alla vita: la dignità”.

Mary Ann Nichols detta Polly, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes, Mary Jane Kelly: nel 1887, l’anno del Giubileo d’Oro, a Londra, e in particolare a Whitechapel, un quartiere nell’East End, vennero ritrovati i loro corpi senza vita. Mentre la città festeggiava il cinquantenario dell’ascesa al trono della regina Vittoria, un uomo mai identificato lasciava dietro di sé, senza tracce, morte e terrore. Il lavoro fatto dalla Rubenhold, scrittrice statunitense ma soprattutto studiosa di storia, è di quelli che servono a gettare più luci: luce sui fatti, luce sul metodo. Si può raccontare la storia in modo non barboso? Certo. Si può cercare di fare luce sulle cose che troppo a lungo sono rimaste al buio? Certo. Si può tornare su cold case vecchi più di un secolo e trattarli senza perdere di vista una deontologia di approccio, il rispetto verso l’argomento trattato? Certo.

In tutto il mondo le trasmissioni più seguite sono (adesso sarebbe meglio dire erano perché il tema Covid ha fatto piazza pulita e impera h24) quelle in cui si parla di omicidi. La cronaca nera è una vera droga, una tentazione che eccita la curiosità e intorno alla quale da sempre psicologi e psichiatri indagano per capirne genesi e ‘normalità’. Sfortunatamente dopo pochi minuti dal delitto la situazione sfugge di mano al reale e finisce in quelle dei giornalisti, dei tribunali e poi dei romanzieri. Ci si impossessa dell’esistenza interrotta e la si stravolge mettendo in campo la grammatica dello spettacolo: lacrime, dispiacere, solidarietà, paura, mistero, musica in sottofondo, ipotesi, primi piani, foto di repertorio. Protagonista primario resta sempre l’assassino. La vittima è quasi una comparsa, uno strumento, un accessorio, un soprammobile da spostare a seconda delle esigenze narrative.

Rubenhold ha fatto un lavoro di ricerca certosino (prova ne è la corposa bibliografia), non ha prestato il fianco alla cronaca del tempo e neanche alla ri-costruzione da fiction (riuscendo comunque a rendere fluida e accattivante la lettura). Ha fatto quello che dovrebbe fare un giornalista di cronaca: dosare le informazioni necessarie per ricostruire in modo quanto più affidabile un fatto.

Hallie Rubenhold, Le cinque donne, Neri Pozza

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