Smile di Raina Telgemeier

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Una graphic novel per ragazzi da uno dei migliori talenti del fumetto americano

Vi dico subito che se il Re dei Re della narrativa (che orrore e che errore fa chi lo relega in un recinto di genere!) è Stephen King lei è la Regina del fumetto e della graphic novel. E quando negli Stati Uniti è uscito il suo ultimo ‘albo’, Coraggio, ha vinto lei e ha fatto scendere dal trono del primo posto in classifica proprio lui e ci si è insediata vendendo milioni di milioni di copie e ricevendo come sempre premi su premi.

Raina ha 43 anni, vive a San Francisco insieme ai suoi due gatti e sulle tavole racconta, attraverso il disegno, la sua adolescenza. Un tratto bellissimo, ironico, un montaggio perfetto e una strepitosa tecnica narrativa basata sulla realtà vera: una miscela esplosiva che ha fatto innamorare ragazzi e adulti che da sempre aspettano ogni sua opera (io sono tra questi) come si aspetta la visita di un amico carissimo, un amico che ti capisce davvero e che hai voglia di ascoltare per ore perché ascoltando lui ritrovi te stesso.

Nelle pagine di Raina scorre, a un passo dall’Oceano Pacifico, in una San Francisco fredda d’estate e deliziosa quando arriva l’autunno, la prima adolescenza. E scorre senza fare il verso alle fiction, alla letteratura, alle canzoni: scorre poeticamente come solo le cose che ci accadono per davvero sanno fare.

Smile è il primo albo di una trilogia pubblicato negli Stati Uniti nel 2010 e qui in Italia nel 2014 (lode, lode, lode alla squadra de Il Castoro): Raina ha 11 anni e deve mettere l’apparecchio. Una sera, mentre sta tornando a casa scivola a terra e si rompe i due incisivi superiori. Comincia una vera odissea tra specialisti dei denti di ogni tipo e in quattro anni e mezzo, questa la durata temporale dell’albo, conosciamo tutti i suoi apparecchi e la grande maestria architettonica e ingegneristica dei dentisti della costa occidentale degli States. Vedremo Raina crescere, prendersi una grande paura per una scossa di terremoto fortissima, innamorarsi senza essere ricambiata, fallire nei compiti in classe, dover accettare che le sue amiche, quelle che crede tali, non vanno bene per lei. Arriva il liceo, arrivano nuovi amici, arriva un sorriso senza l’apparecchio; arriva la capacità, dopo essere stata presa in giro per tanto tempo, di cambiare strada e imboccare l’unica giusta, quella che ci fa stare bene.

Dopo Smile sono stati pubblicati Sorelle e Coraggio. Nel primo Raina racconta la nascita di sua sorella Amara, occasione per puntare l’attenzione sui ruoli che ognuno di noi deve accettare di ‘interpretare’ al meglio. Il secondo racconta una costante di molti: la paura delle malattie.

Fidatevi, regalate a tutti i ragazzi e le ragazze che conoscete questi tre libri meravigliosi. Ma soprattutto regalateli a voi: tornerete nei luoghi tempestosi e nebbiosi e pieni di fiori dell’adolescenza.

Almeno tre pacchetti di fazzoletti, mi raccomando. Raina non cede mai alla retorica, ha una narrazione pulita come il suo tratto. Forse proprio per questo si arriva alla fine mezzi ciechi: lacrime, lacrime, lacrime, brillantissime e purissime come eravamo noi.

Raina Telgemeier, Smile, Il Castoro

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