Sorelle sbagliate di Alafair Burke

Leggi con noi
Ascolta la storia

Un romanzo che ci porta nelle falle delle famiglie, della coppia, un mondo dove il crimine conosce infinite sfumature.

Cosa mi era saltato in mente quando avevo proposto di comprare una casa a East Hampton? Conosco la risposta; l’ho fatto per Ethan e Adam. Volevo che mio figlio conoscesse altri posti oltre a New York. E sapevo che mio marito non si era mai affezionato fino in fondo a Manhattan. Una casa fuori città, a pochi passi dalla spiaggia, sarebbe stata un paradiso per loro. Ma avrei dovuto immaginare che ‘paradiso’ significava anche che non sarei riuscita a combinare niente. Quando sei madre e moglie, lavorare da casa è a tutti gli effetti un miraggio. Stare a casa significava che Adam e Ethan entravano nella mia stanza ogni volta che non trovavano qualcosa, avevano una domanda da farmi o c’era un film in televisione che poteva interessarmi. Fu solo quando provai per la prima volta a lavorare sotto il loro stesso tetto che mi resi conto che né Ethan né Adam avevano capito che il mio lavoro richiedeva impegno e concentrazione. E così è nata la dépendance. In poco tempo, però, il mio reale intento – ovvero quello di crearmi la famosa ‘stanza tutta per me’ – diventò palese. Dopo che me ne ero stata per tutto il fine settimana chiusa là dentro, trovai Adam ad aspettarmi in cucina, con aria contrariata. ‘Potevi dirmelo che avevi intenzione di ignorarmi per tutto il week end. Mi sarei risparmiato la fatica di venire’. Adesso non mi sarei mai più dovuta preoccupare di ritagliarmi i miei spazi”.

Chloe Taylor è una donna di successo. A quarantun anni dirige una tra le riviste più amate, ‘Eve’. Paladina dei diritti delle donne, si prodiga per dare voce al movimento #MeToo e ad un suo ampliamento, affiancando alle storie e alle testimonianze delle donne ‘comuni’ che avevano subito violenze sessuali sul posto di lavoro il racconto delle amicizie e della rete di solidarietà che era nato tra di loro e le pioniere del movimento originario: non solo denuncia, quindi; non solo sensazionalismo al servizio della fame giornalistica, in fondo. Proprio grazie a #ThemToo ha vinto un premio importantissimo, il Press for the People, la stampa al servizio delle persone.

Chloe ha un gatto, Panda Ingordo. Uno splendido appartamento a New York e una villetta a East Hampton. È amata da molti, odiata da tantissimi: quando sei un giornalista che fa notizia funziona così. Chloe ha anche un marito, Adam. E un figlio adolescente, Ethan. Chloe ha anche una sorella maggiore di sei anni, Nicky. Quando vivevano in Ohio erano inseparabili. Nicky era sposata con Adam e Ethan è il loro bambino. Nicky a un certo punto della sua strada si era persa e Adam, avvocato e procuratore distrettuale inflessibile, aveva deciso, per il bene del piccolo Ethan, di lasciarla. Si era trasferito a New York e aveva chiesto aiuto a Chloe. Chloe, che da sempre è dalla parte della giustizia, non si era tirata indietro. Chloe ha un amante, Jack, un collega di Adam. Chloe dopo la consegna del premio va a una festa in suo onore, da sola. Ethan dormirà da un amico. Adam la aspetterà a East Hampton. Chloe, rientrando, trova Adam assassinato.

Alafair Burke, avvocato penalista e professore di diritto penale a New York, è bravissima. Scrive trame pazzesche attingendo alla sua esperienza sul campo e alle tematiche che maggiormente stringono e costringono i nostri tempi. In Sorelle sbagliate andiamo alla ricerca di un colpevole, colpevole che la polizia crede di riconoscere in Ethan. Entriamo nelle falle delle famiglie, della coppia, dei legami tra sorelle. Entriamo nell’intimo dei personaggi, tratteggiati con sapienza psicologica dall’autrice che non cede alla letteratura edulcorata e compensativa del buono/cattivo. Entriamo in un mondo dove il crimine conosce tinte delineate ma dalle infinite sfumature.

Alafair Burke, Sorelle sbagliate, Mondadori

Confidenze