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Quali sono i titoli più appassionanti degli ultimi 75 anni? Qui alcuni scrittori svelano i loro romanzi cult, che non si stancano mai di rileggere. Tra famosi bestseller e chicche da riscoprire

Dal 1946 a oggi, il mercato letterario ha proposto tantissimi titoli, alcuni dei quali avvincenti, emozionanti. Indimenticabili. Quali sono i più belli? Ci rivelano i loro preferiti sei scrittori italiani.

DA CALVINO A DAHL
Andrea Fiamma, autore insieme a Sebastiano Barcaroli di Cinematerapia (Newton Compton Editori, 12 euro), predilige il romanzo di uno degli autori italiani più apprezzati: «La giornata di uno scrutatore di Italo Calvino (1963) racconta di un affiliato del Partito Comunista all’interno del seggio in un istituto episcopale per minorati e storpi. L’uomo capisce subito che il suo ruolo è evitare che la Democrazia Cristiana dirotti la scelte delle persone incapaci d’intendere e di volere. Calvino parla così di aborto, di morale, di civiltà e di democrazia. Poi, Gli Sporcelli di Roal Dahl (1980): considerato un libro per bambini, racconta però la storia oscura di due esseri umani ripugnanti, più simili a orchi che a uomini. I coniugi Sporcelli sono brutti, sporchi e cattivi. Il loro unico scopo nella vita è farsi i dispetti a vicenda e maltrattare le creature che vivono accanto a loro. E sono proprio queste creature a ribellarsi e dare una lezione alla coppia».

VIAGGIO NELL’ADOLESCENZA
Tre titoli cult per Jacopo Masini, autore di Santi Numi (Exòrma, 16 euro): «It di Stephen King (1986) è la più fenomenale, indimenticabile e viscerale incursione nel cuore dell’adolescenza, nei suoi orrori e nella sua straripante bellezza, da cui sgorga l’amore capace di vincere il Male». Dall’horror si passa al fantastico. «Harry Potter di J.K. Rowling (il primo volume è del 1997) è una saga, ma può essere considerato un lunghissimo romanzo di oltre 4.000 pagine che contiene tutte le domande e quasi tutte le risposte a proposito del nostro rapporto con la morte. Poi, Franny e Zooey di J.D. Salinger (1961): il venerato autore di Il giovane Holden ha scritto questo indimenticabile romanzo che ci prende e ci porta nella vita di due personaggi così umani da risultare eccezionali».

TORBIDA OSSESSIONE
Francesca Bertuzzi, autrice di Fammi male (Mondadori, 18,50 euro), segnala un celebre e controverso romanzo del 1955 che racconta la torbida ossessione di un uomo per una ragazzina. «Lolita di Vladimir Nabokov ha cambiato l’immaginario collettivo, creando una nuova idea di donna desiderabile. Ha così dato vita a generazioni di eterne ninfette». Per Bertuzzi è degno di nota anche La confraternita dell’uva di John Fante (1977), che, attraverso il personaggio di Nick Molise, descrive la prima generazione di italoamericani. «Un libro che ha originato un nuovo linguaggio, più “sporco” e diretto, che ha segnato irreversibilmente la letteratura successiva. Infine, Soffocare di Chuck Palahniuk (2001), il romanzo apice della “nuova letteratura”». Un libro con un messaggio forte: «Gli sconfitti usano e sfruttano la società, inchiodandola all’altare del disincanto».

LE TANTE FACCE DEL DEMONIO
Secondo Emiliano Ereddia, autore di Le mosche (Il Saggiatore, 18 euro), un titolo memorabile è Il Maestro e Margherita del russo Michail Bulgakov (1966). «Il grande, unico romanzo sul demonio e le sue molteplici incarnazioni: umane, bestiali, politiche, reali, oniriche». Oltre questo romanzo satirico, definito da Eugenio Montale “un miracolo che ognuno deve salutare con commozione”, Ereddia segnala Infinite Jest di David Foster Wallace, un romanzo dall’intricata e inusuale struttura narrativa: oltre 1.000 pagine che affrontano una vastissima gamma di temi raccontati da molteplici punti di vista. «Questo libro del 1996 è un capolavoro, letteratura pura, oggetto di culto».

UN AMORE IMPOSSIBILE
Emiliano Gucci, autore di molti romanzi tra cui l’ultimo, Le anime gemelle (Feltrinelli, 13,37 euro), porta nel cuore due titoli: «La suora giovane di Giovanni Arpino (1959), il primo romanzo di un grande autore troppo poco ricordato. Narra l’incontro di due solitudini: un quarantenne celibe e una giovane suora. Un amore impossibile sullo sfondo di una Torino nebbiosa, affascinante quanto estraniante. Poi, Ieri di Agota Kristof (1995): questo piccolo e infinito romanzo dell’autrice ungherese emigrata in Francia viene presentato come “una storia d’amore dura come un sasso”. È forse il testo più persistente che abbia mai incontrato. Lapidario nello stile e nei fatti raccontati».

IMMAGINAZIONE E CREATIVITÀ
Cristina Frascà, autrice di La supplente (Garzanti, 17,90 euro), come Andrea Fiamma suggerisce La giornata di uno scrutatore di Italo Calvino. E non solo. «In Un leggero accento straniero, Marina Jarre ci porta, nel 1972, nel mondo della giovinezza che si affaccia all’età adulta. Ci fa conoscere il coraggio dei ragazzi e l’ingenuità delle fanciulle. Incombono sulla narrazione gli orrori del passato, travestiti e mascherati dal perbenismo imperante di una Torino distratta. Poi, Grammatica della fantasia di Gianni Rodari (1973), che regala a tutti uno sguardo sulla potenza creativa dell’individuo. Questo libro apre ancora oggi la porta allo spazio concreto che l’immaginazione può ricoprire in chi crede che essa “abbia il suo posto nell’educazione, a chi ha fiducia nella creatività infantile, a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola”.

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