È moralista chi non si adatta alle mode?

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Vi racconto l'ultima trasgressione obbligatoria alla quale mi sono ribellata

Ho fatto un viaggio con un’amica, qualche giorno a Londra, per diletto. Ci eravamo state insieme da giovani, ai tempi dei Beatles e di Mary Quant. Ci eravamo poco viste negli anni, ma lì andavamo d’accordo su tutto. Stessi itinerari, stessi interessi, stessa euforia di scolare in gita. Poi lei vuole portarmi in un ristorante per naturisti, e vedendomi perplessa, con una certa veemenza da donna superiore senza pregiudizi, mi spiega che lì si entra vestiti, ci si spoglia, e si mangia nudi come neonati. Ho detto non ci vengo, e lei è scoppiata: «Moralista! Proprio tu, sei diventata una bacchettona!».

Ora, io mi spoglio solo al mare e malvolentieri, perché ho molto da nascondere e non mi piace farmi vedere in costume da tutti. Nella vita mi vado benissimo, sono una vecchia piccola ed elastica, ma la nudità è un’intimità, e anche da giovane ne ero gelosa. Portai una sola volta la minigonna, ma la trovai così condizionante nella libertà dei movimenti, che mi parve una camicia di forza invece che un simbolo di libertà. E poi a me l’uomo nudo fuori contesto imbarazza. E pure la donna. Ma perché devo mangiare nuda davanti a persone nude?  Sarei congelata.

Il naturismo è la cosa meno naturale del mondo, si cerca con tutte le forze di non guardare proprio LI’, ciò di cui sei curioso, dove ti verrebbe da guardare perché è ciò che non si mostra: il sesso è l’altra faccia del bipede, vediamo come ce l’ha il tale, o la tale…

L’ultima volta che gli uomini girarono nudi e innocenti come pesci, come giraffe,  fu nel Paradiso Terrestre,  prima che Eva mangiasse la mela, ma dalla cacciata dal Paradiso in poi, “essi si accorsero di essere nudi” cioè, indifesi. Noi animali senza pelliccia e senza scorza, siamo protetti dai vestiti. Dal freddo, dall’indiscrezione. E l’abito diventa la nostra espressione. Ci mostriamo nudi a chi ci pare, quando ci pare. Ma l’uomo va vestito. È così comodo!

O insomma faccia come vuole, ma non si metta a urlare moralista appena uno rifiuta l’ipocrita “trasgressione” obbligatoria di oggi. Ma poi, quelli che stanno nudi al ristorante vivono sugli alberi?

No, hanno accettato il patto sociale, vivono vestiti e poi lì, mangiando nudi, tornano tigri nella giungla, o uccelli del paradiso? È moralista chi non si adatta alle mode? Con la mia amica non ci siamo viste più.

 

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