I grandi classici riveduti e scorretti

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Dagli autori della Pagina Facebook "Se i social network fossero sempre esistiti", 50 caricature di grandi classici, per divertirsi ma anche per imparare ad amarli

Leggenda narra che Dante Alighieri divise La Divina Commedia in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. La realtà dei fatti però è che nessuno sembra aver mai letto il Purgatorio o il Paradiso. O perlomeno, nessuno sembra ricordarseli. Noi non facciamo eccezione, quindi vi parleremo soltanto dell’Inferno. Sarebbe ovviamente impossibile riassumere un’opera tanto complessa, pertanto ci soffermeremo sui canti più importanti, che vi torneranno utili durante un aperitivo poco radical e molto chic. Perché è risaputo: la cosa importante non è conoscere molto ma ostentare quel poco che si sa. La Divina Commedia inizia con un trentatreenne Dante Alighieri disperso non si sa dove dopo una nottata passata in preda ai deliri alcolici di una festa”.
Fahrenheit 451 è un romanzo del genere distopico ambientato in un futuro non meglio precisato dove – probabilmente in seguito all’ascesa al potere della Lega – leggere e possedere dei libri è diventato un reato. La popolazione è completamente assuefatta ai mass media, in particolare spadroneggia la televisione e la lettura è reputata uno strumento sovversivo e pericoloso. Insomma, considerando che Bradbury ha scritto il romanzo nel 1953, quando in Rai non c’era nemmeno Pippo Baudo, più che una distopia è una profezia con un grado di attendibilità che farebbe gola a Ilmeteo.it”.

Ti chiami Paride e sei figlio del re di Troia, ti trovi con tuo fratello Ettore ospite di Menelao a Sparta, nota città conosciuta in tutto il mondo per il tatto, la raffinatezza e le buone maniere. Potresti far qualcosa di più sbagliato di rimorchiare sua moglie Elena e intrattenerti con lei nel suo letto? Certo che sì, ad esempio potresti scappare con lei a Troia causando così una vera e propria guerra mondiale del mondo antico”.

Ovvio che all’inizio ho storto il naso. Quando ho preso tra le mani questo ‘divertimento’ di Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli ero pronta a stroncare ogni pagina, ogni riga. E non ho del tutto cambiato idea. Mi spiego meglio. Ho letto le 50 ‘caricature’ che gli autori fanno di altrettanti grandi classici, non ho riso in modo matto come avevo visto fare a un’amica (di due lauree classiche munita nessuna delle quali via web), le battute sono un po’ troppo da Striscia La Notizia, fanno il verso a una comicità che necessita di una buona conoscenza televisiva e si appoggiano troppo allo scontato sberleffo politico dalla caratura piccola piccola. Insomma, mi aspettavo di più. Però.
Però per poter fare una caricatura devi passare attraverso le regole dell’anatomia e del disegno dal vero. Per poter rivedere e scorreggere cinquanta classici devi averli letti, riletti, viaggiati, sognati, capiti, accarezzati, amati, rimpianti.
I libri sono mani tese, amici solo simbolicamente silenziosi. Chi scrive è quasi sempre un portatore sano di tristezza, solitudine e desiderio di far parte di un mondo, di una cerchia di amici, di un amore.
Prenderli, fargli il solletico, per una sera uscire a festeggiare e magari fargli alzare anche un po’ il gomito…perché no? Un grande libro è un libro che sa ridere di se stesso.
I grandi classici riveduti e scorretti, Longanesi

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