Mens sana in corpore sano

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Fare sport fa bene. E se può aiutare a combattere tante patologie, dovrebbe praticarlo anche chi è sano come un pesce

L’articolo Lo sport mi ha salvato la vita, su Confidenze in edicola adesso, racconta quanto praticare attività fisica serva a mantenere in forma il corpo e la testa. Una grande verità, anche se non proprio una novità.

Già ai tempi dell’Antica Roma, infatti, Giovenale aveva elaborato la locuzione mens sana in corpore sano nella sua decima Satira.

A dirla tutta, allora il poeta latino si riferiva alla corruzione e al mal costume dell’epoca in cui viveva. Ma se nei secoli il significato della frase si è trasformato, l’interpretazione moderna è confermata da letteratura medico-scientifica e testimonianze. Alle quali si aggiungono quelle raccolte su Confidenze, di donne che hanno risolto importanti problemi di salute grazie (anche) allo sport.

Senza arrivare alle patologie gravi, ricordo che allenarsi è la manna dal cielo per chiunque. Compresi i fortunati sani come pesci. Soprattutto andando avanti con l’età, infatti, il corpo ha bisogno di essere sollecitato per conservare forza, tonicità, elasticità. E puntare sul movimento è davvero un’ottima strategia per coccolarlo insieme alla mente.

A questo punto, i più pigri storceranno il naso. Diranno che starsene in panciolle è una libidine assoluta. E che lo sport praticato con costanza è roba da fanatici.

Niente di più sbagliato. A dirvelo è una che ha sempre frequentato palestre, piscine, campi di sci. E che negli anni si è data anche all’equitazione, il tennis, il windsurf, la vela. Magari con risultati non proprio eccelsi, ma comunque soddisfacenti.

Sì, perché il bello dell’attività fisica è che se sei bravo ti appassiona. Mentre se sei una schiappa ti stimola a migliorare. Almeno fino al momento in cui decidi di mollare definitivamente.

Io, personalmente, ho abbandonato il cavallo per il terrore di montare in sella a un animale tanto grosso e imprevedibile. Appeso al chiodo la racchetta da tennis dopo l’ennesima pallina lanciata nel fiume vicino al campo e non dall’altra parte della rete. E rinunciato a windsurf e vela, dato che ero piuttosto abile nel veleggiare in balia del vento, ma del tutto incapace di rientrare alla base.

Queste addii (che fra l’altro non considero del tutto definitivi), però, non hanno intaccato il mio animo sportivo. Perché con la gym quotidiana contrasto i cedimenti del corpo e scarico le tensioni della giornata. Lo sci nei weekend invernali mi permette di stare all’aperto tutto il giorno insieme agli amici. Mentre in estate il nuoto dà una minima di sprint alle interminabili ore in spiaggia.

Insomma, allenandomi mi faccio del bene e mi diverto. Confermando la tesi di Giovenale, che la sapeva lunga.

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