Sulle montagne russe del bonus vacanze

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Ecco l'ennesima mission impossible da dopo Coronavirus: ottenere il bonus vacanze

 

Sul numero di Confidenze in edicola trovate un interessante servizio sul bonus vacanza  (Se hai diritto al bonus la vacanza è scontata, di Valeria Ghitti) dove una fiscalista di Altroconsumo spiega in modo chiaro e ineccepibile le condizioni per accedere a questo sconto, pensato per incentivare gli italiani ad andare comunque in vacanza nonostante la crisi economica causata dal Coronavirus. È l’ultimo degli innumerevoli bonus che il governo ha elargito in questi mesi: dopo i 600 euro, sono arrivati i 500 euro per l’acquisto della bici, anche questo sottoposto a condizioni capestro e andato a ruba nel giro di una settimana. Poi abbiamo assistito al lancio del bonus nonni, forse la farsa peggiore, l’aiuto al welfare familiare che nel frattempo non aveva certo aspettato Conte & Co per rimettersi in moto, visto che da mesi bambini e ragazzi stazionavano a casa con genitori in smart working e appena è finito il lockdown  si sono fiondati tra le comfertevoli mura di casa dei nonni, con o senza bonus governativo.

Ora, io che faccio parte della schiera di chi non ha visto un euro in più da questa crisi, mi sono messa a leggere l’articolo per capire se mai il bonus vacanza potesse magari sfiorarmi. Ma mi è passata già la voglia, ancora prima di avere visto la quota Isee necessaria per accedervi. Dunque nell’ordine: l’ammontare di 500 euro è solo per  famiglie con 3 o più persone (per le coppie scende a 300 e penso ai tanti giovani che magari speravano in una vacanza dell’ultimo momento); si può utilizzare  nelle strutture ricettive italiane come alberghi agriturismi, B&B e campeggi, e questo ci sta, ma udite udite, nella gestione del pagamento non devono intervenire portali telematici come Booking o Airbnb (che notoriamente richiedono una commissione agli esercenti). Ora ditemi voi chi va più in un’agenzia viaggi per prenotare un B&B o un agriturismo? Quando da anni ormai il settore delle prenotazioni turistiche si è spostato tutto sul web e le poche agenzie viaggi superstiti si limitano a tour speciali come crociere o viaggi organizzati in Paesi lontani. Escludere servizi come Booking e Airbnb vuol dire tagliar via una fetta di almeno il 50% dell’offerta, se non di più.

Ad ogni modo, se anche con tanta buona volontà si riesce a superare anche questo ostacolo bisogna attraversare le forche caudine della famigerata app. Quando l’ho letto non ci volevo credere: non basta la App Immuni e quella della Regione Lombardia AllertaLom (che ogni giorno che c’è temporale si scatena mandando avvisi manco arrivasse la fine del mondo) ora anche l’agevolazione del bonus vacanze va richiesta tramite la app dei servizi pubblici IO. Alla quale naturalmente si  accede solo se si possiede l’identità digitale Spid o la carta identità elettronica. E qui la mia pazienza è terminata; ho già dato con lo Spid mi sono detta ed è vero: sono tra i coraggiosi che hanno fatto la famosa identità digitale e quando ho cercato di utilizzarla per un pagamento, la app mi ha risposto picche negandomi il riconoscimento facciale che avevo attivato al posto della consueta password (sì avete capito bene, è come se mi avesse detto che non ero io quella davanti alla fotocamera del cellulare).

Allora mi sono detta: no grazie, caro governo, il tuo bonus vacanze non arriverà mai nelle mie tasche, non mi spetta e non mi butto neppure nell’avventura di provare a richiederlo. E scommetto che saremo in tanti a fare lo stesso ragionamento.

Perché quand’ anche foste riusciti ad accaparrarvi il famoso codice digitale da presentare all’albergatore, avrete fatto letteralmente i conti senza l’oste: come infatti spiega chiarissimamente il nostro articolo prima bisogna sincerarsi che l’albergatore in questione accetti il bonus (che diciamolo altro non è che carta straccia, anzi un semplice codice a barre) che tra l’altro dà diritto a uno sconto immediato dell’ 80% sul prezzo del soggiorno, mentre il restante 20% valore del bonus potrà essere scaricato solo come detrazione d’imposta nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno.

Insomma tutto come da italico costume. Mi chiedo solo chi sia quella mente sadica che ha concepito un tale giro sulle montagne russe della burocrazia e mi immagino una famigliola trionfante e speranzosa che dopo aver superato tutti gli sbarramenti possibili e immaginabili (come nei videogiochi più complessi) arriva soddisfatta alla reception dell’albergo con in mano il famoso Qr_code per sentirsi dire da un albergatore che non vede un euro da mesi, che no, il bonus non l’accetta…C’è da rischiare l’incolumità fisica.

Per concludere vi dico solo che l’altro giorno mi ha scritto l’amico che vive in Florida e con cui ogni tanto ci aggiorniamo sullo stato dell’epidemia nelle reciproche zone di residenza. Alla domanda come se la passasse in questo momento l’economia mi ha risposto che chi è iscritto alle liste dei disoccupati riceve 600 dollari ogni settimana da inizio aprile fino alla fine di luglio, (tanto che, aggiunge sempre l’amico americano, molta gente, in generale, guadagna più adesso con i sussidi governativi rispetto a prima). E  quando scrive “riceve” intende che i soldi arrivano direttamente sul conto corrente degli interessati e non dopo aver compilato inutili moduli e sbarramenti come succede da noi.  Ma l’America è lontana… dal’altra parte della Luna… cantava Lucio Dalla.

Confidenze