Un giorno solo, tutta la vita di Alyson Richman

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Nessuna guerra, nessuna legge disumana ha mai piegato un amore. Neanche quello tra Lenka e Josef, sopravvissuti ai campi di concentramento, a una moglie nuova e un nuovo marito.

L’Olocausto e la forza di una storia d’amore. Ricordare è un dovere quotidiano. I libri ci aiutano, ci consolano, sono le nostre armi buone.

Praga. Due adolescenti, Lenka e Josef, “quel riconoscersi in un lampo che non ha bisogno di parole”. Lenka, sessant’anni dopo, ricordando, dirà: “In quei primi sguardi, quei primi dialoghi, avevo già riconosciuto non come incerto, ma anzi del tutto ineluttabile, l’amore tra noi”.

Lenka e Josef. Marito e moglie una vita fa, prima che una legge furibonda li dividesse per sempre. Quando la guerra è a un soffio, quando quella stella gialla sul bavero del tuo cappotto è un bersaglio certo, devi fuggire via veloce. Josef fugge. Con la certezza che Lenka lo raggiungerà, presto.

Non li hai letti ancora,  i libri di storia futuri. Non lo sai che qualcuno ti guarderà negli occhi e con un ghigno ti toglierà il nome tatuandoti un numero sul braccio. Non lo sai che sei pane non commestibile da infornare.

Da vecchio sono giunto a credere che non conti l’amore, sostantivo, ma l’amare, verbo. Si tratta di un’azione. Quando si ama davvero non ci si può costringere tra dighe, con il rischio che tutta quell’abbondanza tracimi e ci sommerga. Anche nella lontananza, e persino nella morte, il nostro amare si muove e cambia. Sopravvive nella memoria, nella malìa di un contatto, nella fugacità di un profumo, nella sfumatura di un sospiro. Tenta di lasciare una traccia come un fossile nella sabbia, una foglia fusa nell’asfalto rovente. Io non ho mai smesso di amare Lenka, nemmeno quando le lettere cominciarono a tornare indietro e i giornali rivelarono la morte di milioni di ebrei, inceneriti dentro un infinito vortice di fumo nero.” Io non ho mai smesso di amare Lenka, dice Josef.

È delicato e terribile, questo libro che racconta la deportazione della famiglia di Lenka a Terezin, il ghetto cecoslovacco adibito a campo di transito per gli ebrei del Protettorato di Boemia e Moravia e la tragica fuga oltreoceano di quella di Josef. Una vita intera a credersi morti, una moglie nuova, un nuovo marito, figli, nipoti, ma lei per lui e lui per lei in ogni istante. Sognarti,  ricordarti, vivere te soltanto.

Nessuna guerra, nessuna legge disumana ha mai piegato un amore.

 

 

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Alyson Richman, Un giorno solo, tutta la vita, Piemme

Confidenze