Con la Scala delle feci di Bristol: mai più imbarazzo dal medico

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È uno strumento prezioso per fornire ai professionisti sanitari informazioni essenziali sulla nostra salute intestinale. E per togliere noi da ogni imbarazzo

Ti vergogni a parlare con il medico delle tue evacuazioni? Sei in ottima compagnia: quando dobbiamo rendicontare il prodotto delle nostre capatine in bagno, proviamo un istintivo imbarazzo.

È però un pudore da superare: il resoconto delle abitudini evacuative può rivelare molte cose sulla nostra salute e fornire al medico e al nutrizionista informazioni utili per valutare l’eventualità di procedere con approfondimenti diagnostici oppure per l’impostazione di uno specifico piano terapeutico, dietetico, nutraceutico.

Fortuna che ci hanno pensato, già quasi 25 anni, fa due signori, Heaton e Lewis, medici dell’Università di Bristol. Nel 1997 hanno ideato la Scala delle feci di Bristol, un apposito strumento di valutazione per classificare rapidamente le feci umane in base alla loro forma e consistenza. Proprio perché fornisce una rappresentazione visiva e descrittiva delle diverse tipologie di feci, oggi la scala di Bristol è ampiamente utilizzata in ambito clinico per stimare la funzionalità intestinale, diagnosticare problemi digestivi e monitorare l’efficacia dei trattamenti.

Non è però così conosciuta dai diretti interessati, ovvero dai pazienti, e allora facciamo subito chiarezza.

La scala delle feci di Bristol si compone di 7 tipi di feci, ciascuno con caratteristiche distintive, che riflettono diversi “comportamenti” intestinali. Sono le seguenti.

Tipo 1. Palline separate, dure da espellere (feci caprine)

Tipo 2. Forma a salsiccia, ma grumosa

Tipo 3. Forma a salsiccia con eventuali crepe sulla superficie

Tipo 4. Forma a salsiccia o serpente, liscia e morbida (facili da espellere)

Tipo 5. Frammenti molli, con margini netti

Tipo 6. Frammenti soffici informi o con bordi frastagliati, feci molli, pastose

Tipo 7. Acquose, nessuna parte solida (diarrea).

Queste tipologie sono, a loro volta, ascrivibili a tre categorie principali: stitichezza (tipi 1 e 2), alvo normale (tipi 3 e 4) e diarrea (tipi 5, 6 e 7). Più in dettaglio, possiamo trarre queste informazioni:

Tipo 1. Stitichezza severa

Tipo 2. Stitichezza moderata

Tipo 3. Normalità

Tipo 4. Normalità

Tipo 5. Tendenza alla diarrea

Tipo 6. Diarrea moderata

Tipo 7. Diarrea severa.

Nonostante la sua utilità, la Scala delle feci di Bristol presenta alcuni limiti evidenti. Il principale è che la classificazione si basa esclusivamente su forma e consistenza delle feci, trascurando altri aspetti quali colore, odore e frequenza, che possono essere anch’essi indicativi di problemi di salute. Tuttavia, la capacità della Scala di fornire una descrizione standardizzata delle feci ne fa uno strumento pratico e speditivo, a patto che la si consideri per quello che è: una parte della valutazione complessiva del paziente, da integrare con altri indicatori clinici per una diagnosi e un trattamento accurati.

In ogni caso, quando ti recherai la prossima volta dal medico di medicina generale o dallo specialista gastroenterologo potrai dirgli senza vergogna un numero, quello appunto della Scala di Bristol che corrisponde alle tue feci, invece di perderti nell’imbarazzo di una descrizione a parole.

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