La carne rossa non fa male, ma la cattiva informazione sì

Natura
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Ormai è psicosi collettiva: le carni lavorate e la carne rossa sono cancerogene, a detta della maggior parte dei mezzi di informazione, che nei giorni scorsi hanno rilanciato a voce gridata un recente comunicato dell'OMS. Ecco perché non devi preoccuparti.

Non puoi non averla sentita, almeno di sfuggita: giornali, TV e la rete ne stanno continuando a parlare da giorni. E’ la notizia che lo IARC – l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO), la più importante autorità mondiale in materia di salute – ha inserito le cosiddette carni lavorate o processate (salumi, salsicce, würstel, carni in scatola e simili) tra le sostanze cancerogene e la carne rossa tra quelle che potrebbero esserlo.

Dibattiti televisivi con l’esperto di turno, articoli in prima pagina e il tam tam di Facebook e altri social più che fare chiarezza hanno, per ignoranza o per malizia, drammatizzato la valutazione dello IARC, corredandola di toni allarmistici che fanno tanta audience, ma anche davvero male sia alla qualità dell’informazione che alla salute.

E così si è scatenata una vera e propria ondata di panico tra i consumatori, che ha portato a un immediato calo delle vendite del settore pari al 20% e alla messa in discussione, secondo Coldiretti, di addirittura 180.000 posti di lavoro. Proprio quel che ci vuole, tra l’altro, a un Paese che tenta affannosamente di uscire dalla crisi.

Vediamo come stanno davvero le cose, allora, andando oltre i “si dice”, gli annunci infondati e l’informazione che tutto fa tranne che informare davvero.

 

1) Fa male mangiare carne rossa e carni lavorate? Dipende da quante ne mangi. Sembra un’ovvietà, ma è ciò che sfugge alla maggior parte dei commentatori di cui sopra, per i quali sembrano esistere solo il bianco e il nero, il buono e il cattivo. Ma è la dose che fa il veleno, come per qualsiasi cosa.

2) Qual è allora la quantità di carne rossa e carni processate considerata pericolosa? E’ proprio lo IARC a fare riferimento a un consumo quotidiano di 50 grammi o superiore per le carni lavorate e di 100 grammi o oltre per la carne rossa. Ti sembrano quantità contemplate nella dieta dell’italiano medio? Tu per caso mangi tutti i giorni una fettina di vitello o mezzo etto di salame?

3) Quanta carne rossa possiamo mangiare stando tranquilli? E’ ancora lo stesso IARC a dirimere la questione. Che testualmente afferma (qui la versione originale: http://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/en/ecac-12-ways/diet-recommendation/46-red-meat-processed-meat): “Sebbene mangiare molta carne rossa aumenti la probabilità di sviluppare il cancro dell’intestino, la carne rossa è anche una buona fonte di diversi nutrienti. Come indicazione, si raccomanda di evitare di mangiare più di 500 grammi di carne rossa alla settimana (500 grammi dopo cottura, equivalenti a 700-750 grammi del peso crudo)”.

Ma dov’è la novità, allora? E soprattutto quale sarebbe il pericolo? Viene invece confermato che mangiare carne con moderazione non fa alcun male, non aumenta il rischio di cancro del colon-retto né di altri tumori e garantisce nutrienti preziosi (tra cui proteine di qualità, vitamina B12 e ferro altamente assimilabile).

Il mio consiglio? Mangia di tutto, variando realmente la tua alimentazione come diciamo sempre sul blog o su Benessere naturale, le pagine dedicate alla salute che compaiono su ogni numero di Confidenze tra amiche, e consumando carne rossa un paio di volte alla settimana, mentre solo occasionalmente salumi e insaccati vari. E impara a prendere le scempiaggini per tali, anche quando le dice il TG.

Confidenze