Veronica: «Mi è piaciuta immediatamente la storia di queste due sessantenni agguerrite. È importante raccontare questa età, anche perché i 60 di oggi sono i 40 di ieri. Mi piaceva, poi, l’idea di parlare di rapporti umani e amicizia, in un mondo in cui sono così deprezzati a favore di una tecnologia che ci distoglie dal guardarci negli occhi. Io ho voluto un cellulare con cui si può solo telefonare, come quelli di 30 anni fa».
Carla: «Sì, mi è sembrato bello parlare di età in modo leggero. In effetti non succede spesso che le protagoniste siano sessantenni».
Veronica: «Ma noi cambiamo la prospettiva, siamo pioniere!».
Carla: «Qui lo si fa con il tono della commedia, pur trattando temi anche dolorosi. La serie è come si dice oggi un “dramedy”, commovente ma anche divertente».
Ci sono anche sfumature gialle?
Veronica: «Sì, in questa serie c’è emotività, affetto e pure un’indagine: la morte di Adriana, la terza amica, è troppo strana per noi».
Carla: «Sì, la cosa bella è che questa serie tocca tanti aspetti, si ride, si piange e ci si fanno domande».
Come stai vivendo i tuoi 60 anni?
Veronica: «Ci sono entrata da pochi mesi e per ora sono fantastici. Era stato più problematico fare il giro di boa dei 50. Adesso invece mi sento leggera. Ci sto bene, anche con i miei momenti di solitudine riflessiva. E se poi la schiena si fa sentire ogni tanto, pazienza».
Carla: «Più che come i nuovi 40, io li vivo come i nuovi 20! Mi sento piena di energia e di voglia di fare (anche se ci sono giorni in cui mi sembra di averne 90)».
Il tuo personaggio ti assomiglia?
Veronica: «Evelina mi assomiglia nella irregolarità estetica e di vita, per esempio. Ha una vena di follia e mi piace la sua assenza di schemi. Inoltre, è un’amatissima professoressa dell’Accademia, io ho studiato a Brera e mi sono diplomata in pittura! Poi ho fatto altro, ma sono rimasta una grande frequentatrice di mostre e musei d’arte».
Carla: «Come Milla io sono quadrata e precisa, lei però è più giudicante. È una donna borghese che ha rinunciato alla carriera per la famiglia. Mi piace la sua capacità di chiedere scusa, è una modalità che mi appartiene».
Balene è una storia di amicizia tra donne che si rompe e poi, anni dopo si ricompone. Vi è mai capitato di perdere e ritrovare un’amica?
Veronica: «No, ho perso dei rapporti, perché quando cambi città capita di non vedere più le compagne di scuola. Ma da adulta mai, perché da grandi le persone si scelgono e poi odio discutere e litigare».
Carla: «Una volta mi è capitato di avere una forte discussione con un’amica, ma poi ci siamo spiegate. È più facile rompere quando si tiene il muso e non ci si parla».
Quanto sono importanti per te le amiche? E cosa fai con loro, di solito?
Veronica: «Tanto, ho pochissime amiche, molto selezionate. La stima è una caratteristica imprescindibile per me. Andiamo al cinema, ma soprattutto al ristorante cinese. Mi piace chiacchierare intorno a una tavola, è ancora il modo più bello per stare insieme. Condividere il cibo è un fatto privato, coinvolgente. Invece odio i pranzi di lavoro».
Carla: «Molto, ognuna ha le sue caratteristiche, con una vado al cinema, con un’altra rido, e c’è quella con cui mi confido di più. La mia migliore amica la conosco da quando sono nata, abbiamo fatto lavori diversi, abbiamo avuto vite diverse, ma siamo ancora legatissime. A cena con le amiche, mi diverto perché ci mettiamo in modalità “relax totale”».
Voi due vi conoscevate già?
Veronica: «Non ci eravamo mai incontrate. Ci siamo viste la prima volta a una riunione in Rai e dopo 10 minuti già avevamo dei modi di dire comuni! Siamo diventate amiche, una cosa che sul lavoro mi era successa solo sul set di Commesse. Ci sentiamo, ci scriviamo, Carla è stata adorabile, è venuta a Milano a vedermi a teatro, da Genova dove vive. Tra noi c’è grande stima e rispetto professionale. Ho scoperto che è simpaticissima, non solo spiritosa, è esilarante e ogni tanto fa gaffe divertentissime. Come quando ha scambiato un dirigente Rai per il nostro tassista!».
Carla: «Me lo sentivo che saremmo andate d’accordo ma non mi aspettavo di trovare una nuova amica! Siamo diverse ma complementari, abbiamo ritmi simili e la sera a cena insieme, mangiavamo stracchino e minestrina. Ho scoperto che Veronica è buona, oltre che intelligente. Spero già che Balene abbia una seconda stagione, così lavoreremo ancora insieme».
Siete entrambe anche scrittrici, avete un libro nel cassetto?
Veronica: «Sì, e ci sto facendo a pugni».
Carla: «No, ma la mia editor ogni tanto mi chiama per sapere se sto scrivendo…».
Perché non possiamo perderci Balene?
Veronica: «È fatto bene, umano e positivo».
Carla: «Perché è nuovo, divertente e centrato su due donne che si reinventano».
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Intervista di M. G. Sozzi pubblicata su Confidenze 38/2025
Foto cover: Assunta Servello
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