È diventata mamma il 21 agosto. Dopo una maternità che ha suscitato un’ondata di commenti, in parte incoraggianti, in parte anche molto polemici. Chiara Giallonardo, conduttrice di diversi programmi Rai, ci racconta come ha vissuto questo periodo.
Che momento stai vivendo?
«Bellissimo, provo una sensazione di grande completezza. Da quando è nata Vittoria mi sembra di vedere tutto con occhi diversi. E passo ore a guardarla».
Com’è andato il parto?
«Bene, fino al giorno prima ero al mare. Avevamo programmato un cesareo, ma avendo fatto l’anestesia spinale ero sveglia e ho potuto seguire tutto. Vittoria è nata all’ospedale dell’Isola Tiberina, quindi, come si dice qui, è romana due volte. Carlo, il mio compagno, era presente e quando l’abbiamo vista per la prima volta abbiamo iniziato entrambi a piangere, per il miracolo della vita! Ho avuto una gravidanza meravigliosa, mai un problema, avrei voluto che durasse 11 mesi».
Qual è stato il tuo primo pensiero da mamma?
«Un grande senso di protezione. La vedo così piccola (anche se lei è lunga) e sento che la sua vita dipende da me. Immaginavo che sarebbe stata una bambina vivace, per quanto si muoveva dentro di me».
A chi assomiglia?
«Ha preso tutto dal papà, ma gli occhi sembrano blu, come i miei, speriamo. Vittoria è il mio capolavoro».
Hai rivelato di essere incinta in tivù, ospite di “La volta buona”. Poi cos’è successo, immaginavi tante reazioni?
«No, non credevo che potesse essere un argomento così divisivo. Pochi giorni dopo ho scoperto che il video della mia “ospitata” era stato visto da ben sei milioni di persone, molte delle quali avevano commentato e non tutte in modo carino. Il fatto di essere rimasta incinta a 45 anni mi ha attirato moltissime critiche. Ci sono donne che mi hanno scritto che loro a quell’età sono diventate nonne! Mi fa piacere per le giovani nonne, ma ognuno ha la sua storia: io a 22 anni pensavo a studiare e a realizzarmi. Devo dire però che adesso mi stanno scrivendo tantissime donne per ringraziarmi, perché ho dato loro coraggio, con la mia gravidanza. Comunque mi sono lasciata scivolare le critiche addosso, ogni persona fa il suo percorso. Io per dieci anni sono stata costantemente in viaggio per l’Italia, per Linea verde, era una vita inconciliabile con la crescita di un bimbo. Inoltre, ho avuto una lunga relazione che è finita e un figlio da sola non l’avrei fatto, anche se non giudico chi fa questa scelta».
Quando è scattata in te la voglia di maternità?
«Nel 2018 è mancato mio padre, lasciandomi un vuoto immenso. In quel periodo ho iniziato a desiderare una famiglia mia, speravo di incontrare la persona giusta. E cinque anni fa, nel 2020, ho conosciuto Carlo (53 anni)».
Dove vi siete incontrati?
«A Milano, a una cena, a casa di amici comuni. Essere gli unici due romani presenti ci ha dato motivo di chiacchierare, ci siamo conosciuti. Ma con il Covid non era facile incontrarsi, è passato un po’ di tempo prima che iniziassimo a uscire insieme, ma ho capito presto che era l’uomo giusto per me».
Cosa ti è piaciuto di Carlo?
«Il suo carattere, la sua dolcezza di fondo. Ho avuto immediatamente fiducia in lui. Sono sempre stata tranquilla. E sapevo che sarebbe stato un papà amorevole. Infatti è bravissimo. Lui e Vittoria già si guardano negli occhi rapiti l‘uno dall‘altra».
Hai dovuto convincerlo a diventare papà?
«No, non l’avrei mai fatto, era un desiderio anche suo».
Quanto tempo c’è voluto per diventare genitori, dal momento in cui l’avete deciso?
«Sono rimasta incinta dopo due anni. Può sembrare tanto, ma ne vale la pena».
A parte voi due, chi è stata la persona più felice del lieto evento?
«Sicuramente mia madre. Sono figlia unica, Vittoria è la sua prima nipote ed è felicissima, direi raggiante. Ma tutti in famiglia, sia mia che di Carlo, hanno festeggiato».
I colleghi ti hanno fatto le congratulazioni?
«Sì, hanno dato la notizia in radio. E tanti colleghi della tivù mi hanno fatto sentire il loro affetto, tra gli altri Caterina Balivo e Alberto Matano».
Ti sei divertita a fare acquisti nei negozi per neonati durante la gravidanza?
«Moltissimo, ma non ho comprato molte cose. Mia madre ha conservato una valigia piena di lenzuolini ricamati dalle zie e di vestitini di quando sono nata io. C’è anche la “camicina della fortuna”, l’ho messa a Vittoria appena nata. Mamma ha conservato pefino il mio lettino, che ora metteremo nella cameretta. E mia suocera mi ha dato un meraviglioso abito da battesimo che in famiglia si tramandano da generazioni».
Ti peserà tornare al lavoro?
«Non credo. Da mamma, poi, mi sono venute anche nuove idee per la trasmissione. Da fine settembre tornerò su Rai Isoradio, con un programma di cui sono autrice e conduttrice. Parliamo natura, sostenibilità, energia e riciclo. Temi che mi sono cari da sempre. La famiglia di mia madre aveva un’azienda agricola in Toscana, da bambina ho vissuto molto in campagna. Se prima guardavo ai progetti da realizzare entro il 2030, la nascita di Vittoria ha ampliato la mia idea di futuro, perché mi sono resa conto che lei sarà su questa terra anche nel 2100!».
Vuoi dire qualcosa alle quarantenni che desiderano avere un figlio?
«Brave, fatelo, è la cosa più bella del mondo. Bisogna sapere però che il percorso non è sempre facile. Ma voglio dire una cosa anche a chi ha 30 anni. Io sono stata fortunata ma la nostra biologia ci mette limiti. Parlatene con il vostro medico, per capire che opzioni avete. Congelare gli ovuli per esempio è un’opportunità, per non avere problemi in futuro. Io non ci avevo pensato, ma oggi si può fare».●
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Intervista di M. G. Sozzi pubblicata su Confidenze n 37/025
Foto cover Foto: Eleonora Ferretti US Rai
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