Un nuovo album, un film da protagonista e il ritorno in teatro con uno spettacolo evento, oltre alla ripresa di un tour musicale targato Disney. Insomma per Diana Del Bufalo è un periodo magico. Non solo dal punto di vista professionale perché, come ci racconta qui, è anche molto innamorata.
Con tanti impegni ti gira un po’ la testa?
«In realtà no, perché venivo da un periodo in cui ero stata un po’ ferma. Non sono molto ambiziosa, però amo fare solo le cose che mi piacciono».
Hai appena finito di girare il sequel di “Pensati sexy” ovvero “Ancora più sexy” (di Michela Andreozzi), film che vedremo su Prime. Ma tu ti senti sexy?
«Direi di sì. Ma non è sempre stato così. Non mi ero mai considerata attraente fino a quando non ho incontrato il mio primo ragazzo, a 22 anni. Da quel momento mi sono vista in modo diverso. Prima amavo vestire vintage, in uno stile anni ’50 con gonne lunghe e blazer, adesso preferisco mostrare le gambe».
Secondo te cosa rende una donna sexy?
«L’atteggiamento. Sei sexy quando sei a tuo agio con il tuo corpo. È fondamentale anche vedersi e sentirsi come “unica”. Purtroppo oggi, con la chirurgia plastica, vedo molte ragazze, uguali, omologate. Io non ho mai fatto nemmeno un filler. In tanti mi hanno suggerito di rifarmi il naso, per esempio, ma non ci penso nemmeno: il mio naso grande è perfetto, senza non potrei cantare, è la mia cassa di risonanza».
Sei a teatro, al Sistina Chapiteau, con uno spettacolo evento: “Moulin Rouge” per la prima volta in Italia. Che effetto fa essere la protagonista?
«Bellissimo. Moulin Rouge è uno dei miei film preferiti. Il musical, stupendo, l’avevo visto a Londra. Non immaginavo di poterne diventare la protagonista. Anzi, quando ho letto che sarebbe arrivato in Italia, ho comprato subito due biglietti. Qualche giorno dopo, il regista, mi ha proposto un provino e ho avuto la parte di Satine. È una prostituta, io le ho dato la mia verve comica. Il teatro è stato realizzato appositamente per questo spettacolo, è meraviglioso, tutto arredato proprio come il Moulin Rouge».
L’amore per la musica te l’ha trasmesso mamma, che è un soprano?
«Sì, e anche quello per il teatro. Avevo cinque anni quando ha iniziato a portarmi con lei, ho amato subito i camerini, i costumi, l’atmosfera dietro le quinte. Nella sua famiglia cantano quasi tutti. E io alle elementari ero capo coro e nella scuola inglese dove studiavo ero la solista».
Noi ti conosciamo dal 2010, quando hai preso parte ad “Amici”. Quanto ha contato il talent per la tua carriera?
«Tantissimo, Amici ti catapulta subito nel mondo della tivù. Lo rifarei 200 volte. Ci ero andata senza aspettative, per divertirmi».
Sei eclettica, canti, reciti, fai cinema, tivù, teatro… Cosa ti fa sentire più realizzata?
«Il teatro, che amo. Il contatto diretto con il pubblico mi “gasa”. Il cinema è diverso, è più pesante per me, perché bisogna svegliarsi molto presto e poi è strano girare magari l’ultima scena prima di tutte le altre per questioni di location. Però è bellissimo, mi riempie l’ego».
E poi c’è la musica. Tu nasci come cantante, infatti sarai ancora in tour con “Tra sogni e desideri”, lo show dove interpreti i brani più belli dei film Disney. Vengono molti bambini?
«Era quello che immaginavo, invece viene un pubblico di adulti nostalgici, tutti miei coetanei o anche molto più grandi e cantano a squarciagola insieme a me. È uno spettacolo perfetto per i mesi invernali, perché Disney fa Natale».
Hai un film Disney preferito?
«Sì, Pocahontas, perché sono legata alla storia dei Nativi americani. Sono convinta di essere stata una di loro, in una vita precedente».
A settembre è anche uscito il tuo nuovo album, “Personalità multiple”: è un titolo in cui ti riconosci?
«Il titolo mi riguarda, non come disturbo psichico (ride), ma come capacità di entrare in empatia con l’altro, adattandomi senza giudicare. L’album l’ha prodotto Patrizio, il mio fidanzato, che è il mio fan numero uno. Avevo un po’ di canzoni nel cassetto e sono felicissima di questo esito».
Il lavoro va benissimo ma l’amore anche. È vero che da due anni sei fidanzata?
«Sì, sono davvero molto innamorata, è un amore vero, sono rilassata perché so che Patrizio (Diana preferisce non rivelare il cognome, ndr) è una persona di cui mi posso fidare. L’amore deve farti stare bene, ma trovi la persona giusta solo quando sei “centrato” e io ora lo sono, anche grazie alla psicoterapia. Lo sei quando capisci che stai bene anche da solo. Perché, se stare in coppia è un bisogno, non va bene, si rischia di mettersi con la persona sbagliata, magari manipolatrice».
Come hai conosciuto Patrizio?
«Una mia amica lavorava nello studio legale della società dove lui è manager finanziario e mi ha invitata a vedere il suo ufficio. In quello vicino c’era Patrizio, ci siamo incrociati e per entrambi è scattato il colpo di fulmine quando ci siamo stretti la mano! Lui aveva appena chiuso una storia. Mesi dopo mi ha rivelato che anni fa aveva visto un mio video e aveva detto a un amico: “Quanto mi fa ridere questa ragazza, io me la sposo”».
Per cosa ti ha conquistato?
«Intanto è simpaticissimo, poi è sveglio, brillante, deciso. Ha fatto tanti mestieri diversi, da ragazzo, a Londra, ha lavorato nel ristorante di Gordon Ramsay e cucina benissimo, infatti è lui il cuoco di casa, io non sono proprio capace. Se esce presto la mattina, mi lascia bigliettini con i cuoricini. È l’uomo che sognavo, provo un sentimento e una passione mai sperimentati prima. Mi ha cambiato anche la quotidianità, perché questa è la mia prima convivenza: è l’uomo più importante della mia vita».
Chi è più sportivo tra voi?
«Decisamente lui. Va in palestra, io sono pigra, faccio un po’ di Pilates da casa, con una app».
Sta andando tutto bene, ti è rimasto qualcosa da desiderare?
«Sì, vorrei fare un film in inglese. Lo parlo bene, sarebbe una nuova sfida».●
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Intervista di M. G. Sozzi pubblicata sul n 43 di Confidenze 2025
Foto cover: Lorenzo Taliani / Stylist: Valeria Palombo. Make-up: Vanessa Forlini per Making Beauty Management. Hair: Luigi Gentile. Giacca: Pense. Camicia: Sandro