Giornata mondiale senza tabacco: #impegnatiasmettereoggi

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Il prossimo 31 maggio ricorre la Giornata mondiale senza tabacco 2021, un appuntamento voluto dall’OMS nel 1988 per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni del fumo di sigarette e ricordarci l’importanza di smettere cambiando abitudini. I dati purtroppo confermano l’emergenza: ogni minuto nel mondo muoiono 15 persone per malattie correlate al fumo che resta la seconda causa di morte con oltre 8 milioni di decessi.

In Italia sono 10 milioni i fumatori attivi e 5 milioni gli ex fumatori pronti a ricascarci.

LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) che dal 1970 fa campagna contro i danni del fumo anche quest’anno scende in campo con lo slogan “Smetti di fumare” che fa leva sui tanti vantaggi a costo zero di cui gode chi smette di fumare. Energia, capelli, pelle, alito, gusto migliorano immediatamente quando si abbandona la sigaretta.

«Ogni anno muoiono nel nostro Paese 93.000 persone per malattie correlate al fumo» dice il prof Marco Alloisio presidente LILT Milano Monza e Brianza. «Il fumo però è la prima causa di morte evitabile e basterebbe cambiare i nostri comportamenti per ridurre il rischio».

La Legge Sirchia del 2003 ha rappresentato una svolta importante nel nostro Paese, con l’introduzione dei divieti di fumare nei locali pubblici e negli uffici, ma ciò nonostante nelle grandi città dove al fumo si somma l’inquinamento atmosferico c’è ancora molto da fare.

A Milano il sindaco Beppe Sala si è posto l’obiettivo di rendere la città completamente smoke free entro il 2030 e da inizio anno nella metropoli lombarda vige il divieto nelle aree pubbliche come parchi e giardini e alle fermate dei mezzi pubblici.

In questa settimana LILT di Milano Monza e Brianza ha messo in campo una serie d’iniziative di prevenzione e aiuto a smettere di fumare che si terranno fino al 31 maggio. Tra queste c’è lo sportello antifumo: una consulenza gratuita pensata per aiutare chi vuole smettere ma non ci riesce: si possono prenotare una serie di colloqui motivazionali online scrivendo  a: prevenzione@legatumori.mi.it. Inoltre LILT mantiene sempre attivo il numero SOS LILT 800998877 una linea nazionale anonima e gratuita che indirizza e supporta chiunque voglia intraprendere un percorso di disassuefazione da fumo o ricevere consigli per migliorare il proprio stile di vita.

E poi c’è la prevenzione svolta nelle scuole, dove già dalla quarta e quinta elementare i bambini vengono sensibilizzati sui danni prodotti dal fumo e premiati da LILT con uno speciale riconoscimento (l’iniziativa Agenti Speciali 00sigarette), per le loro capacità dissuasiva dal fumo nei confronti dei genitori e degli adulti.

Infine chi passeggia davanti a Palazzo Reale, in piazza Duomo a Milano, può vedere l’installazione alta 5 metri Annodala! (la vedete in foto) che rappresenta una sigaretta annodata, simbolo di una città che ha intrapreso un coraggioso percorso per diventare una città smoke free entro il 2030.

In questo ultimo anno la pandemia ha fatto riflettere tutti su quanto sia importante la salute come ben collettivo e pubblico, ma purtroppo non ha dissuaso gli italiani dalla dipendenza dalla sigaretta.

L’indagine Doxa “Il fumo a Milano e Monza” realizzata per LILT Milano Monza Brianza su un campione di 1.000 cittadini evidenzia che l’abitudine al fumo è rimasta invariata rispetto alla fotografia scattata nel 2017: 19% di fumatori attuali, 25% di ex e 56% mai stati fumatori. Nell’area metropolitana lombarda fuma un cittadino su cinque, è aumentato il consumo medio giornaliero da 10 a 11,3 sigarette e si è dimezzata l’intenzione di smettere: dal 23 al 12% . Preoccupano soprattutto i giovani nella fascia di età tra i 15-24 anni dove il consumo medio è cresciuto a 15 sigarette al giorno.

Su scala nazionale i dati non cambiano molto: il 5,5% del campione intervistato da Doxa (circa 6.000 persone) ha ridotto il fumo ma il 19% lo ha aumentato e durante il lockdown il 37% ha ammesso di aver fumato di più (sono soprattutto le donne ad aver risposto così).

Quali misure intraprendere dunque per contenere i danni? I cittadini si aspettano più controlli e più sanzioni ai tabaccai che vendono sigarette ai minori (51%), più campagne antifumo (49%) e vedono nell’aumento del costo delle sigarette un deterrente (per il 32%). Per il 48% infine eliminare i distributori automatici contribuirebbe alla causa smoke free. E poi ci sono divieti come quello di fumare nei parchi pubblici e nelle aree gioco e negli stadi, adottati anche nelle principali città europee, che trovano favorevoli più dell’80% dei cittadini persino tra gli stessi fumatori (con percentuali del 60%). Lo stesso dicasi per le spiagge, i luoghi di lavoro all’aperto e le aree limitrofe agli ospedali.

Infine un altro deterrente può essere il portafoglio: secondo l’esperto del credito KRUK che ha lanciato un sondaggio per la Giornata mondiale senza tabacco, le principali leve per smettere di fumare sono la salute e il portafogli (con ben il 30% di risposte).  Il 78%, infatti, non ha dubbi sul fatto che fumare costi molto, anche per far fronte a spese conseguenti, come cure mediche specifiche orali o per l’apparato respiratorio, ma più della metà ammette di non aver mai calcolato quanto potrebbe risparmiare smettendo di fumare. E allora provare per credere: KRUK ha messo a disposizione sul sito il calcolatore online: inserendo il numero di pacchetti di sigarette che si consumano alla settimana, in forma totalmente anonima e gratuita si può visualizzare in un click quanto si spende al mese o all’anno in sigarette.

 

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