Non esiste estate senza Paperissima Sprint e il suo carico di sketch, gaffe, papere e buonumore. Quest’anno il programma, che dal 14 luglio si trasferisce su Italia 1, vede alla conduzione due veterani come Juliana Moreira e Vittorio Brumotti, per la prima volta in coppia.
Quanto siete contenti di essere stati scelti?
Juliana: «Tantissimo. Mancavo da sette anni e per me è come essere tornata in famiglia. Ho iniziato a lavorare in tivù con Antonio Ricci, che mi aveva voluta accanto a Teo Mammuccari in un programma che si chiamava Cultura moderna. Non parlavo ancora italiano, ma Ricci dice di aver puntato su di me perché ho gli occhi che sorridono. Poi, con Teo siamo rimasti amici».
Vittorio: «Sono felicissimo. L’inizio di Paperissima Sprint è il momento in cui mi parte la leggerezza. Dopo un anno passato a dare la caccia agli spacciatori di droga, posso finalmente rilassarmi».
Avevate già lavorato insieme?
Juliana: «Anni fa ci siamo incrociati: io conducevo, lui aveva registrato dei servizi».
Vittorio: «Già. Era il mio primo anno a Striscia la notizia e quando mi hanno detto che dovevo partecipare anche a Paperissima Sprint ero al settimo cielo».
Siete veterani del programma. Per te Juliana è la tua undicesima volta. Per Vittorio la tredicesima. Insomma, vi batte solo il Gabibbo.
Juliana: «Il Gabibbo batte tutti, è un mito».
Vittorio: «Vince lui di sicuro».
A casa qualcuno si lamenta del fatto che dovete lavorare e farete meno vacanze?
Juliana: «No. I miei figli, Lua (14 anni tra poco) e Sol (8) sono abituati. Io ed Edoardo (Stoppa, il conduttore, ndr) lavoriamo sempre in estate. Ma riusciremo a fare una vacanza di mare e sport, in Thailandia».
Vittorio: «La mia compagna sa che io lavorerei 365 giorni all’anno. Faccio il mestiere più bello del mondo e il calore della gente che mi ferma per strada è impagabile».
Chi vi ferma per strada?
Juliana: «Abbiamo un pubblico che tocca tutte le età. A me fa piacere soprattutto quando a riconoscermi sono le persone anziane, che di solito mi abbracciano».
Vittorio: «Mi ferma la gente più diversa, che vuole fare un selfie con me. Una gioia. Invece, mi imbarazzo se al bar o al ristorante non vogliono farmi pagare. Allora dico: se non mi date il conto non torno più».
Come mai papere e gaffe incontrano sempre il favore del pubblico?
Juliana: «Perché ci si rispecchia. Io, per esempio, sono super imbranata e mi riconosco nelle gag. Che regalano un momento di spensieratezza. I più divertenti sono i filmati con i bambini e gli animali».
Vittorio: «Io credo che facciano ridere soprattutto gli uomini maturi che inciampano o cadono dalle scale mentre tagliano un ramo o aggiustano il tetto. Fanno i maschi alfa, ma poi falliscono miseramente».
Nella vita se fate una gaffe o una papera ridete o ci restate male?
Juliana: «Io sono abituata, visto che ne faccio sempre. L’altro giorno mangiavamo sushi e ho rovesciato la soia sull’abito bianco di Lua. Ma lei non se la prende mai. Quando era piccola diceva: “Mamma attenta testa”, perché ogni volta che la mettevo in macchina le facevo prendere una botta».
Vittorio: «Normalmente ci resto male, Ma se sbaglio a Paperissima Sprint rido, perché durante tutto l’anno sono troppo serio. Mentre qui mi rilasso».
In questa edizione dovete anche cantare. Chi è più intonato?
Juliana: «Lui. Io stecco sempre, ma mi piace cantare e sto prendendo lezioni».
Vittorio: «Mi obbligano a farlo e a me diverte. Però, poi, penso agli spacciatori che magari mi vedranno mentre intono Cuoricini, cuoricini…».
Nella vita che musica ascoltate?
Juliana: «Amo Mina, Giorgia, la musica anni ’70 e la brasiliana. Mio figlio Sol adora il funky carioca e a Rio aveva anche trovato una fidanzata, Ma adesso, a otto anni, è single (ride)».
Vittorio: «Mi piacciono il country e il rock, ma soprattutto sono fan di Umberto Tozzi. L’ho conosciuto ed è un poeta visionario».
Cosa leggete?
Juliana: «Di solito, le storie vere. E tutti i libri di Tiziano Terzani».
Vittorio: «Sto leggendo moltissimo e a 45 anni ho deciso di iscrivermi all’università, a Scienze Politiche, perché quando non farò più Striscia la notizia vorrei lavorare come mediatore per l’Onu. Grazie al ciclismo ho girato tutto il mondo e conosciuto tante situazioni. Quando avevo 11 anni, i miei mi hanno regalato la prima bici da trial e da lì è nato tutto, le gare e i record. Ovunque vada, devo sempre portarmene una. E quando morirò (tra un centinaio d’anni!), voglio essere seppellito con la mia due ruote».
Chi è più sportivo tra voi due?
Juliana: «Sicuramente lui. Ma da quando ho conosciuto Edoardo sono diventata sportiva anch’io, faccio persino le maratone. Ho iniziato per beneficenza, ho continuato e con mio marito ho partecipato a più edizioni di quella di New York. Ogni volta sono 42 km e 195 metri. E quei 195 metri sono i più duri da affrontare».
Vittorio: «In questo momento lei, io sono diventato uno studioso».
Che persone sentite di essere?
Juliana: «Provo a descrivermi con la mia frase preferita, che ho rubato dal film Wonder: “Se devi scegliere se essere giusto o gentile, scegli sempre di essere gentile”. Insomma, cerco di essere empatica».
Vittorio: «Da bambino ho fatto il chierichetto e ne vado fiero. Già allora il mio mito era Bud Spencer. Mi sento una persona che studia, si impegna, crede nella giustizia e nella legalità».●
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Intervista di M.G. Sozzi pubblicata su Confidenze n 28/2025
Ultimi commenti