Convivo da 45 anni con una rara e grave patologia genetica incurabile per la scienza – l’epidermolisi bollosa – e per me sarebbe impossibile ormai pensare l’esistenza senza questa capricciosa compagna. Dopo anni di sofferenza e non accettazione, ho intrapreso un cammino di fede che mi ha cambiato la vita: ho cominciato, infatti, a considerare la mia malattia più come un dono che non una maledizione e ho imparato pian piano anche ad essere più umile e paziente, facendo spazio agli altri. Mi sono laureata, poi sposata e ho pure realizzato il mio sogno di insegnare in una scuola superiore. Da circa due anni combatto purtroppo con una forma tumorale maligna alla mano destra e da allora convivo anche con questa seconda malattia, pronta ad ogni eventualità: che Dio me la tolga, nella sua infinita bontà o che piuttosto debba imparare a gestirla. Grazie alla fede, continuo a sorridere e a gridare al mondo: