Gli occhiali
di Barbara CerroneCosa mi mancherà di te, se te ne andrai? Ultimamente la tua presenza è stata più che altro un’assenza dolorosa. Ci sei, ma non sei qui.Vorrei poter credere che non sia così, che in fondo al tuo animo la tempesta si sia placata e che ci sia posto solo per il mio nome. Ma non è così. Si agita un fantasma, nei tuoi occhi. Conosciamo bene i suoi contorni, e il suo potere.Sono giorni amari, che bruciano dentro senza riscaldare. Sono giorni che sanno di notte profonda.Se andrai, quando andrai, oltre quella porta forse troverai la strada che cerchi da tempo, e lei che ti aspetta per darti ciò che non ti serve. A proposito, attento a chiuderla bene, la porta: la serratura è difettosa, dobbiamo farla riparare. Se esci mentre io dormo, non scordare di spengere la luce e il riscaldamento: dovrò abituarmi al freddo, quando non ci sarai. Farà molto freddo, nelle notti e nei giorni.E metti un po' di pappa alla gatta, così almeno lei avrà un buon ricordo di te.Il cancello è meglio non sbatterlo, come al solito. Se te ne vai al mattino presto, i vicini potrebbero lamentarsi e io non avrò voglia di sentirli.Non serbo rancore…ma sì che lo serbo. Tutto il rancore e il dolore di cui sono capace. Cosa mi mancherà di te non lo so, forse le notti in cui parli nel sonno e io rido, svegliandoti. Certo non saranno le scenate folli che hanno riempito queste stanze di grida e di angoscia. O le tue recriminazioni. Pensandoci, credo che ciò che mi mancherà davvero saranno i tuoi occhiali, dimenticati ogni volta in angoli diversi della casa. So che li cercherò, nella speranza di trovarli e capire che tu ci sei ancora: li hai solo dimenticati uscendo e, magari tardi, tornerai.
















