Uno spazio per te


La raccomandazione

di angelica cerra

Microbiologia: era l’ultimo esame da superare per accedere al secondo biennio di medicina che frequentavo negli anni 60 presso l’università di Napoli. Avevo studiato, ma avevo una gran confusione in testa, gli argomenti da ricordare erano davvero troppi. Ero andata ad assistere a una seduta di quest’esame: il prof. napoletano doc, usava una tombola con 33 numeri: tante erano le tesine su cui si veniva interrogati. Il prof. estraeva 2 numeri e lo studente sceglieva l’argomento. Con me c’era Vittoria, mia compagna di corso. Le dissi che si poteva tentare la sorte e sperare che l’argomento estratto e poi studiato bene uscisse anche all’esame. Vittoria mi rivolse un sorrisetto ironico, compassionevole. Arrivò il giorno dell’esame, l’aula era piccolina e io ripetevo un argomento con Michele, mio compagno di corso. Arrivò il professore arrabbiatissimo, si rivolse a noi studenti dicendo che non solo ci facevamo raccomandare, ma che non ci stava bene nemmeno la data dell’esame e concluse dicendo: l’Italia è il paese della raccomandazione, ci vuole la raccomandazione pure per andare nel cesso. Fui la prima a essere chiamata e il prof. mi disse: vada tranquilla perché non è raccomandata. Mi avvicinai alla cattedra dove sedeva un giovane assistente che aveva in mano la tombola. Ero però consapevole che anch’io avevo cercato la mia raccomandazione. La domenica precedente ero andata a messa e in tasca avevo 33 bigliettini numerati ed arrotolati. Feci la comunione e tornando al mio posto, con l’ostia sulla lingua, estrassi un bigliettino e lessi il numero, era il 33. Studiai bene e ripetei fino a pochi minuti prima dell’esame l’argomento che questo numero conteneva: i miceti. Ne discutevo con Michele che, come me, sperava di superare quest’esame. Il giovane professore agitò la tombola, estrasse i 2 numeri e mi chiese quale tesina scegliessi, risposi la prima che lui aveva estratto. Era il numero 33. Terminai e superai l’esame, tornando a posto vidi che Michele mi guardava con un sorrisetto ironico e interrogativo: anch’io dunque avevo la raccomandazione? mi disse però che io avevo le risorse.

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