Uno spazio per te


RIKKETE

di ELENA CONTINI

Vorrei raccontare la storia di Rikkete, un coniglio nano molto fortunato. A settembre 2013 mio marito Lucas rientra dal lavoro con la proposta di allargare la nostra famiglia, composta da noi due e una gattina di nome Patty che ha già 15 anni: per motivi personali, una sua collega non poteva più ospitare in casa il coniglietto che aveva comprato per la figlia e, con l’arrivo dell’inverno, temeva che il freddo sarebbe stato troppo rigido per lui. All’inizio ero molto titubante, perché temevo che il suo arrivo avrebbe compromesso l’equilibrio della nostra gattina, ma all’ennesima insistenza di mio marito, cuore di panna, mi sono arresa. E così una sera è arrivato Rikkete. A dire il vero, inizialmente Rikkete si chiamava Elisabetta, ma dopo un esame non troppo approfondito ci siamo resi conto che era un bel maschietto in salute. Bello, ma molto aggressivo. Più il tempo passava, più diventava ingestibile. Ogni volta che lo lasciavamo girare libero per il soggiorno, faceva pipì sul tappeto, un paio di volte è riuscito a salire sul divano e fare pipì pure lì. Ero molto delusa e un po’ arrabbiata con mio marito che mi aveva convinto ad adottare l’animaletto.

Il tempo passava ed è arrivata la primavera. Rikkete continuava a essere molto nervoso e a un certo punto ha smesso di mangiare carote e fieno, preferendo solo il suo mangime specifico. All’inizio non ci abbiamo fatto troppo caso, presi come eravamo dai nostri rispettivi lavori. Ma una sera prendendo in braccio il cucciolo mi sono accorta che emanava un odore disgustoso. Sembrava avesse un grumo di pus sotto la bocca da cui proveniva il cattivo odore. Guardando meglio, ci siamo accorti che non era pus bensì il suo pelo misto a saliva che si era arrotolato attorno ai denti canini, che gli facevano da barriera in bocca. Quelli superiori stavano entrando nel palato e quelli inferiori erano quasi al livello del naso. Le sue condizioni erano molto precarie.Abbiamo subito chiamato la nostra veterinaria, che ci ha indirizzati a un collega esperto in conigli per un consulto mirato.Abbiamo appreso che la crescita dei canini nei conigli è costante, ma di solito si regola con la masticazione. La masticazione di Rikkete per qualche strano motivo non era più regolare, per cui i denti non trovando attrito crescevano senza impedimenti.

I denti che fanno da barriera in bocca sono una delle principali cause di morte dei conigli. Praticamente muoiono di fame a causa della barriera di denti che impedisce loro di mangiare. Il veterinario ha provveduto a limare i denti di Rikkete, che ha potuto ricominciare a mangiare carote. Ma la sua masticazione era ormai compromessa e dopo 15 giorni ci siamo ritrovati dal veterinario per limare i denti di nuovo. La storia è andata avanti così per tre volte in un mese e mezzo. Alla fine il veterinario ha optato per una soluzione radicale, ossia la rimozione dei 4 canini. L’intervento è durato alcune ore ed è stato molto delicato, per un coniglio già assai indebolito dagli stenti, ma quando l’abbiamo riportato a casa, ha subito dimostrato il suo appetito mangiando una carota da me grattugiata grande come lui. Da allora sono passati due anni e mezzo. Rikkete sta molto bene, è diventato un coccolone, mangia la sua carota grattugiata due volte al giorno oltre al mangime specifico e ogni tanto a qualche foglia di tarassaco. Non avrei mai pensato che un coniglietto fosse così reattivo nei confronti degli umani. Ogni tanto quando andiamo in vacanza lo lasciamo dai nonni, ma quando lo riportiamo a casa è al settimo cielo. Ora quando scorrazza per il soggiorno non fa più dispetti, ci segue come un cagnolino. Non va molto d’accordo con la gattina ma a modo loro si vogliono bene e si cercano. Condividono tra l’altro gli stessi colori, il bianco e il nero. Qualcuno mi ha detto che i gatti bianchi e neri portano fortuna.Se poi aggiungi un coniglio bianco e nero, la fortuna raddoppia! Dall’intervento non mi sono più pentita di aver adottato Rikkete, che ogni giorno ci regala tanto affetto per una manciata di carote grattugiate!

P.S. mi piacerebbe inviarvi anche una foto di Rikkete e una di Patty, se voleste pubblicare la mia storia. Grazie!

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