Insospettabile di Tanguy Viel

Cuore
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È il giorno delle nozze di Lisa e Henri, un gran buon partito per lei e per Sam, suo fratello, il suo amante. Un romanzo che è una partita scacchi, con un vincitore insospettabile

“Ho ripensato a tutti quei giorni trascorsi a camminare e a guardare il cielo, io e Lise, e a ripetermi che, per me, non c’era altro al mondo. Ho ripensato alle sigarette sul balcone, ho pensato che, alle volte, non si dovrebbe chiedere di più al mondo. Non faceva ancora buio del tutto, a causa della luce naturale che veniva dal cielo o dal mare e che per un gioco di specchi riempiva la notte, come diluita per loro due. Pensavo già: un giorno qualcun altro prenderà il loro posto qui, taglierà le rose e i grandi alberi, tappezzerà di nuovo le stanze e dipingerà il cancello. Anche l’odore di tabacco se ne andrà sotto le pieghe dei tendaggi. Ci sarà sempre la collera degli alberi nei giorni di vento forte, sempre l’edera che sale e gli alti muri di pietra. Ci sarà sempre l’aria fredda che entra dal camino, lo stesso colore del cielo tra gli infissi di legno delle finestre, sempre l’odore di umidità, il calore nella soffitta. (…) Come mi sarebbe piaciuto poter leggere le labbra, come avrei voluto sentire la tua voce, Lise, attraverso i vetri della macchina, oltre il rumore della risacca, e sapere, sapere di ogni parola scambiata, quando ancora oggi non riesco a immaginare che cosa tu abbia potuto dirgli, ogni minuto a pesarmi addosso come una cappa di piombo, ogni parola mal disegnata sulle tue labbra. Ho sognato, quindi, quando mi è parso di leggere sulle tue labbra la parola ‘insospettabile’? Ma non è possibile, Lise, non avrebbe avuto senso, non è vero? Ho riso da solo dei miei dubbi, ho riso per aver pensato che tu gli avessi sorriso. Ma non gli hai sorriso, vero?”

Il numero delle pagine ideale per una lettura fiume, da non interrompere neanche per un istante. Una spirale che ti risucchia, un composto magico: 131 pagine e neanche una parola di troppo, neanche una scena di troppo, neanche un virtuosismo di meno. C’è chi dice che il vero romanzo ha bisogno di tempo da diluire negli spazi della storia e nella voluminosità della ‘resa’, che un romanzo va più volte interrotto, messo in pausa, e poi ripreso. Non è vero. Il romanzo vero è quello che non ti lascia domande, è quello che ti riempie la bocca di frasi che vuoi pronunciare mentre le leggi, è quello che ti fa tornare indietro e ti disegna sorrisi e ti fa sussurrare ‘alleluia’. Possono essere necessarie e quasi non bastare 1000 pagine, possono essere perfette 100 senza che si debba scomodare la parola ‘racconto lungo’. Amo gli artigiani, gli orafi, della perfezione compositiva, e questo Viel, capitato per caso, è stato come la folgore.

È il giorno delle nozze di Lise con Henri. Poco più che ventenne lei, il doppio lui. Un gran buon partito, il vedovo. Per Lise e per Sam. Sam che è per tutti il fratello della sposa. Sam che, a un tratto, la trascina nel parco e, complice la sera, complice un cespuglio, la bacia. Ridono, Sam e Lise, come hanno riso tutte le Bonnie e tutti i Clyde che li hanno preceduti. Una gran mossa, quel matrimonio, per poter realizzare un sogno e cambiare vita.

Ma. Un grande romanziere è un grande chirurgo che sa penetrare nelle viscere oscure e sconosciute di ogni corpo umano. Un grande romanziere è colui che sa stupire anche i suoi personaggi, sa annientarli e avvicinarli pericolosamente alla condizione umana. Sam, il fratello-amante. Henri, lo sposo. Édouard, il fratello dello sposo. Lise. Ecco. Lise.

Una storia d’amore, una storia di morte, una partita a scacchi. Un vincitore ‘insospettabile’.

Capolavoro. Assoluto capolavoro.

 

Tanguy Viel, Insospettabile, Neri Pozza

Confidenze