Ricordi di famiglia: la scimmia Ghibli

Cuore
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La vita in un paesino umbro alla fine degli anni 40, senza Tv, senza Internet, ma con un'attrazione unica: una scimmia

Mio padre, sposo novello, con una vincita a poker si comprò una scimmia, la chiamò Ghibli e  la portò a casa. Gli sposi vivevano coi genitori di lui.

Appena arrivata la scimmia,  la nonna le offre una banana, ma quando quella tende la mano, la nonna la ritira ridendo e se la mangia. Da quel giorno, la scimmia non ha avuto pietà. Sulla stufa a legna la nonna faceva bollire il latte. La Ghibli stava in agguato e poi fulminea defecava sul pentolino, una mano aggrappata al tubo, e con l’altra lanciava il prodotto nel latte. Si è vendicata così ogni sera. Inutile chiudere le finestre, non si sa da dove sbucasse ma lei sbucava, e operava. Le scimmie hanno i superpoteri.

Una scimmia in un paesino umbro alla fine degli anni 40, senza Tv, senza Internet, la Ghibli diventò lo svago del paese. La facevano ubriacare al bar, la viziavano, e lei diventava sempre più scostumata.

Nell’orto confinante c’era la sor’Angela, fiera dei suoi polli. Specialmente del gallo bianco, maestoso, il re dei pollaio. La Ghibli lo guardava, lo guardava, affascinata. Finché un giorno si arrampica sulla rete, dall’alto piomba sulla groppa del gallo e lo cavalca stringendolo per il collo,  lui corre impazzito e lei con l’altra manina intanto lo spiuma, al galoppo si lasciano indietro una bianca nuvola di piume…Non gliene rimase una.

Quando la sor Angela trovò il suo gallo nudo fece il diavolo a quattro, e voleva ammazzare la scimmia. Per salvarle la pelle la mandarono dall’altro nonno, un uomo serio che stravedeva per il suo gattone, un certosino di nome Loli. Lo nutriva a filetto, dormiva con lui invece che con la moglie. La Ghibli veniva chiamata al femminile in quanto scimmia, ma era un  maschio. E non sapeva come collocare il sesso che teneva sempre in mano. Un giorno saltò sulla schiena di Loli e si approfittò di lui. Tutti dissero che Loli aveva subito l’affronto perché vecchio e stanco, non certo per vizio. Il nonno scosse la testa, e non disse niente. I tempi cominciavano a sopraffarlo.

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